Fondazione Palazzo Te insieme al Palazzo Ducale di Mantova e Galleria Borghese espongono in collaborazione, fino al 18 febbraio 2024, la mostra “Rubens la nascita di una pittura europea”.
Si tratta di un progetto espositivo ambizioso che celebra Rubens come un pittore profondamente ispirato dalla cultura classica e responsabile di un’eredità profonda e indelebile nella storia dell’arte.
Pieter Paul Rubens: cenni biografici
Pieter Paul Rubens nasce a Siegen il 28 Giugno del 1877 e trascorre l’infanzia a Colonia. Inizia il suo apprendistato a soli 14 anni.
Nella primavera del 1600, si reca in Italia dove rimane per diversi anni visitando numerose città, prima tra tutte Venezia e successivamente anche Roma e Mantova.
Rubens nella sua arte mescolò sia linee classicheggianti che barocche di dilatazione delle forme, di ritmo infinito, di fastosità e di bellezze decorative e uno sfondo di realismo che fa da scenario alla trasfigurazione dei sensi.
La nascita della pittura europea
La nascita della pittura europea è l’evento che fa da linea guida ai tre eventi espositivi organizzati dalle istituzioni coinvolte.
Le mostre, che hanno tutte l’obiettivo di celebrare Rubens, protagonista e archetipo assoluto del barocco, si inseriscono in una più ampia operazione culturale dedicata ai rapporti tra la cultura italiana e l’Europa vista attraverso gli occhi dell’artista.
Rubens a Mantova
La mostra a Palazzo Te di Mantova riflette sui concetti di pittura, trasformazione e libertà, concentrandosi in particolare sul rapporto che si venne a creare tra Rubens e la cultura mitologica a cui si interessò durante il suo soggiorno in Italia.
L’esposizione ha quindi l’obiettivo di creare un legame tra le opere e i motivi decorativi e iconografici del Palazzo: un percorso paradigmatico che dimostra quanto le suggestioni rinascimentali elaborate da Rubens negli anni mantovani e italiani siano continuate, evolvendosi, nella pittura della sua maturità, fino a trasmettersi nell’eredità intellettuale e artistica lasciata ai suoi allievi.
Le opere della mostra sono state scelte in funzione del dialogo che riallacciano con i miti e dell’interpretazione che ne fece Giulio Romano nelle varie sale, fattori che contribuirono a generare nel pittore di Anversa una sintonia mai interrotta con il Rinascimento e il Mito.
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