A Napoli non manca il programma di mostre per il 2023.

Napoli propone una ricca programmazione culturale, dalle mostre di arte contemporanea, arte moderna e arte antica con i grandi maestri del ‘600, Caravaggio su tutti.

Insieme alla grande mostra sui pittori del seicento a Capodimonte, noi di Artsupp abbiamo selezionato le cinque mostre a Napoli del 2023 davvero da non perdere.

Se vuoi scoprire tutte le altre mostre in programma e in corso a Napoli vai su Artsupp.comvedi l’elenco completo delle mostre a Napoli 2023.

Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli al Museo e Real Bosco di Capodimonte fino al 31 Marzo 2023

Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli è stata prorogata fino al 31 Marzo 2023.

La mostra, al Museo e Real Bosco di Capodimonte, si propone di rilanciare il dibattito presentando un’altra lettura del ‘600 napoletano, diventato per amatori e storici il secolo di Caravaggio.
Il ’600 napoletano è una ‘invenzione’ recente come affermato meno di un secolo fa dallo storico d’arte Roberto Longhi. Secondo lo studioso, il naturalismo di Caravaggio sarebbe la spina dorsale dell’arte napoletana.

Oltre Caravaggio, propone di riconsiderare lo schema storicizzato di Longhi e di ripensare l’intera articolazione di un secolo che non fu solo quello di Caravaggio, ma soprattutto quello di Jusepe de Ribera, uno spagnolo arrivato a Napoli, nel 1616, sei anni dopo la morte di Caravaggio.

La mostra Oltre Caravaggio porta Ribera, presente nelle collezioni di Capodimonte, al centro della scena artistica napoletana.

La flagellazione, opera di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio
La flagellazione, Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, 1607, Olio su tavola

Jimmie Durham humanity is not a completed project al Madre fino al 10 Aprile 2023

Il Madre di Napoli ad un anno dalla scomparsa di Jimmie Durham, gli rende omaggio con la prima retrospettiva mai realizzata in Italia. Il Madre, museo d’arte contemporanea della Regione, presenta Jimmie Durham: humanity is not a completed project.

La mostra raccoglie oltre 150 opere e analizza l’importanza del corpus dell’artista e restituisce i nodi cruciali di una carriera che si svolge attraverso definite linea di ricerca.

In mostra sono presenti lavori iconici, ricostruzioni di importanti mostre e installazioni, alcuni in collaborazione con l’artista Maria Thereza Alves, e delle opere inedite, come ad esempio Night Hawk, del 1954, God’s own drunks, 1974, oltre alla poesia Now, realizzata in occasione della call to action promossa dal museo Madre nel 2020 durante il primo confinamento per la pandemia in Italia.

Nell’ambito di Progetto XXI, tra le azioni della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, è stata realizzata in collaborazione con Fondazione Morra Greco la mostra Jimmie Durham: And Now, So Far In The Future That No One Will Recognize Any Of My Jokes, a cura di Salvatore Lacagnina. Una narrazione obliqua del lavoro artistico, del pensiero e dell’attivismo politico di Durham, delle sue letture, delle sue attitudini, delle sue posizioni, che comprende sculture – dalla Collezione della Fondazione Morra Greco – scritti, oggetti, grafiche, fotografie, libri, video, documenti.

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Jimmie Durham humanity is not a completed project al Museo Madre di Napoli
Jimmie Durham humanity is not a completed project

Composing Bioethical Choices alla Fondazione Made in Cloister fino al 3 Maggio 2023

Composing Bioethical Choices è la prima mostra in Italia dell’artista ucraino-russo Aljoscha.

Il progetto espositivo è stato studiato per gli spazi della Fondazione Made in Cloister, nasce dalla residenza dell’artista a Napoli e sarà installato attraverso il coinvolgimento della comunità di Porta Capuana.

Composing Bioethical Choices è realizzata in collaborazione con la Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee nell’ambito all’edizione 2022-2023 di Progetto XXI, con la finalità di sviluppare iniziative nel territorio campano finalizzate ad accrescere la fruizione dei beni artistici. Il progetto espositivo rientra nel programma “Azioni Culturali della Fondazione Donnaregina” ed è cofinanziato con fondi POC (Programma Operativo Complementare) Regione Campania.

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Composing Bioethical Choices

Bizantini luoghi, simboli e comunità di un impero millenario al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al 10 Aprile

La mostra Bizantini luoghi, simboli e comunità di un impero millenario al MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, sviluppa in quindici sezioni le fasi storiche successive all’impero Romano d’Occidente, dedicando un focus a Napoli e approfondendo i legami fra Grecia e Italia meridionale

Sono diversi i temi affrontati: la struttura del potere e dello Stato; l’insediamento urbano e rurale; gli scambi culturali; la religiosità; le arti e le espressioni della cultura scritta sia letteraria che amministrativa – oltre quattrocento le opere esposte, provenienti dalle collezioni del MANN e da prestiti concessi da 57 dei principali musei e istituzioni che custodiscono in Italia e in Grecia materiali bizantini.

Gli oggetti in allestimento si distinguono per la varietà di materia e funzione: sculture, mosaici, affreschi, instrumentum domesticum, sigilli, monete, ceramiche, smalti, suppellettili d’argento, oreficerie ed elementi architettonici danno conto di una complessa realtà, connotata da eccellenze manifatturiere e artistiche. Grazie ai simboli dell’Impero d’Oriente, la creatività del mondo antico “transita”, così, verso il Medioevo, con un linguaggio rinnovato dalla fede cristiana e arricchito da innesti culturali iranici e arabi.

Bizantini , luoghi, simboli e comunità di un impero millenario al MANN di Napoli
Bizantini , luoghi, simboli e comunità di un impero millenario

Gli Spagnoli a Napoli Il Rinascimento meridionale al Museo e Real Bosco di Capodimonte dal 13 Marzo al 25 Giugno 2023

Lunedì 13 marzo 2023 inaugura al Museo e Real Bosco di Capodimonte la mostra Gli Spagnoli a Napoli. Il Rinascimento meridionale.


Per l’occasione tornerà a Napoli, per la prima volta dopo 400 anni, la Madonna del pesce eseguita da Raffaello. La mostra è dedicata a uno dei momenti più fecondi e meno conosciuti della civiltà artistica napoletana ovvero il trentennio che va dal 1503 al 1532 circa.

Le novità artistiche elaborate in quegli anni da Leonardo, Michelangelo e Raffaello furono prontamente recepite e reinterpretate in modo originale in una Napoli ancora molto viva, per la quale la perdita della funzione di capitale autonoma non costituì un ostacolo allo sviluppo culturale, ma, al contrario, contribuì alla definizione di un nuovo ruolo di cinghia di trasmissione della cultura rinascimentale tra le due sponde del Mediterraneo.
La mostra propone un’ampia rassegna di opere eseguite da alcuni dei principali artisti spagnoli attivi in quegli anni a Napoli, quali Pedro Fernández, Bartolomé Ordóñez, Diego de Siloe, Pedro Machuca, Alonso Berruguete.

La Madonna del Pesce

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