Roma e in particolare Palazzo Bonaparte, dopo l’incredibile successo della mostra dedicata a Van Gogh, ripartono con una nuova mostra: “Escher”, dal 31 Ottobre all 1 Aprile 2024.
Maurits Cornelis Escher torna a Roma dopo 100 anni dalla sua prima visita in città, avvenuta nel 1923 e lo fa con la più grande e completa mostra a lui mai dedicata.
Chi era Maurits Cornelis Escher ?
Maurits Cornelis Escher nasce a Leeuwarden, nei Paesi Bassi, il 17 Giugno del 1898.
Fu un uomo dal carattere inquieto e riservato, ma visse una vita relativamente serena viaggiando spesso in giro per l’Europa.
Già da bambino manifestò un talento precoce per il disegno e la grafica e, nonostante diverse critiche da parte dei suoi stessi insegnanti, non vi rinunciò mai.
Divenne famoso già in vita e gli furono dedicate diverse mostre sul finire dei suoi anni, in particolare ricordiamo quella a L’Aia nel 1968.
Morirà, 74enne, il 27 Marzo 1972.
Escher, la mostra e i temi
Tutti conoscono Escher per le sue litografie e le sue incisioni.
Attraverso questi disegni labirintici, è in grado di trasportare lo spettatore in un universo altro, dove si mescolano arte, matematica, scienza, fisica e design.
Escher, proprio per questo suo essere poliedrico, è apprezzato da un grande pubblico: sia da coloro che sono appassionati d’arte, sia da chi è interessato a matematica, geometria, scienza, design, grafica.
La mostra di Roma, quindi, si presenta come un evento eccezionale che propone al pubblico, oltre ai ben noti capolavori, anche numerose opere inedite mai esposte prima.
Un’antologica di circa 300 opere che comprende l’ormai iconica Mano con sfera riflettente, Vincolo d’unione, Metamorfosi II, Giorno e notte, la celebre serie degli Emblemata, e tantissime altre.
Escher e Roma
Escher arriva in Italia per la prima volta nel 1921 e visita la Toscana, l’Umbria e la Liguria. Giunge a Roma nel 1923 e vi si stabilisce fino al 1935.
Il periodo romano ebbe una forte influenza su tutto il suo lavoro successivo che lo vide prolifico nella produzione di litografie e incisioni soprattutto di paesaggi, scorci, architetture e vedute di quella Roma antica e barocca che lui amava indagare nella sua dimensione più intima, quella notturna, alla luce fioca di una lanterna.
Nel 1934, Escher realizza la serie dei 12 Notturni romani e quel periodo viene ricordato dall’artista come uno dei ricordi più belli degli anni italiani.
Gli stessi 12 Notturni romani saranno esposti in mostra.
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