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Venere a Palazzo Te

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Ormai più di un mese fa, il 21 marzo, insieme alla primavera è iniziato anche l’anno di Venere a Palazzo Te, che racchiude il programma espositivo proposto dalla Fondazione Palazzo Te per il 2021.
In un momento particolare e complicato come quello che stiamo vivendo, la Fondazione vuole sottolineare ancora di più un desiderio di rinascita e ripresa, e lo fa dedicando le numerose attività previste per i prossimi mesi ad una delle dee più antiche della mitologia greco-romana: Venere.

Perché Venere

Venere (o Afrodite) è una figura dalle molteplici sfaccettature: dea della bellezza, della vanità, del mare, della natura in fiore, dell’amore erotico e di quello sublimato; ma anche donna, amante, moglie, madre, vittima, carnefice. Il suo mito è stato narrato in tantissimi modi diversi, sottolineando l’uno o l’altro dei significati. Tra questi, la Fondazione Palazzo Te ha scelto di sottolineare come la dea sia spesso associata all’armonia e ad un senso di rinascita. Questa volontà fa riferimento sia al completamento di un ciclo sul femminile partito nel 2018 con una mostra su Tiziano e Richter e proseguito con quella su Giulio Romano l’anno successivo, ma anche e soprattutto per far fronte all’incertezza di questi mesi non facili, nella speranza di ritrovare quanto prima una dimensione di “normalità”.

Il programma

Il progetto complessivo prende il nome di VENERE DIVINA. Armonia sulla terra e si declina in 3 momenti principali più numerosi eventi satelliti sia online che offline – questi ultimi principalmente previsti nel periodo estivo.

Per la prima fase, intitolata Il mito di Venere a Palazzo Te, si gioca totalmente in casa: protagoniste sono infatti le oltre 25 rappresentazioni della dea presenti nel Palazzo, tra affreschi e stucchi. Il percorso sarà anche raccolto in una guida cartacea prossimamente acquistabile in biglietteria e sul sito e in più è stata da poco resa disponibile la nuova app di Palazzo Te, ricca di contenuti sul Palazzo stesso e sul programma di Venere, a ulteriore supporto del visitatore che vuole scoprire le meraviglie di questo edificio.

Venere Marina, Giulio Romano e allievi, 1525-1526, affresco proveniente dalla Sala dei Cavalli di Palazzo Te

Questa prima fase vede protagonista non solo Palazzo Te ma anche l’altro grande Palazzo di Mantova, il Ducale, che presta per l’occasione due opere: la scultura di Venere Velata della collezione del Comune di Mantova, appartenuta a Giulio Romano e fonte di ispirazione della Venere in stucco del soffitto della Camera del Sole e della Luna di Palazzo Te, e l’arazzo raffigurante Venere, un satiro e putti che giocano in un giardino, realizzato dal fiammingo Nicolas Karcher su disegno e cartone dello stesso Giulio Romano.

Il mito di Venere a Palazzo Te ha rappresentato anche il momento per organizzare, lo scorso 16 aprile, un convegno internazionale proprio sul tema di Venere tra natura, ombra e bellezza. Tale occasione ha visto diverse voci del panorama storico, artistico e letterario esplorare diversi aspetti di questa divinità prismatica, dalle origini classiche del mito alla sua sopravvivenza nella cultura, nella letteratura e nelle immagini fino al primo Seicento. Sul sito della Fondazione sarà presto disponibile anche una versione “in pillole” degli 8 interventi che si sono susseguiti durante la giornata.

Vista però l’impossibilità di aprire le porte del Palazzo in questo ultimo periodo, il programma di Venere si è concentrato per adesso principalmente online: una serie di contenuti video sia sull’intero programma espositivo di VENERE DIVINA che sulla sua prima fase sono infatti disponibili sul sito e sulle pagine social della Fondazione Palazzo Te, in modo da avvicinarsi all’atmosfera divina che si andrà a provare una volta entrati a Palazzo.

La seconda tappa inizia il 22 giugno con l’arrivo dell’opera Venere che benda Amore di Tiziano, generalmente conservata presso Galleria Borghese a Roma. La tela, una delle rappresentazioni più rilevanti della dea nel Cinquecento, rimarrà a Palazzo Te fino al 5 settembre instaurando un dialogo con le altre raffigurazioni di Venere già al centro della prima fase del programma.

La stagione estiva diventa il momento per animare anche gli ambienti esterni di Palazzo Te, che andranno ad ospitare una serie di eventi performativi e artistici coinvolgendo tutta l’area di Mantova e provincia.

Venere che benda Amore, Tiziano Vecellio 1565 circa, olio su tela

L’ultimo momento del programma di VENERE DIVINA. Armonia sulla terra vede come data di inizio il 12 settembre con l’apertura della mostra Venere. Natura, ombra e bellezza, curata da Claudia Cieri Via. L’esposizione conterà diverse opere provenienti da istituzioni italiane ed internazionali, delineando un percorso che vuole esplorare non solo le origini antiche del mito ma anche la sua diffusione nelle corti europee del Rinascimento. Inoltre, una sezione sarà dedicata al lato “pericoloso” di Venere e al legame di maghe e streghe con il culto della dea.

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