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Roma e le sue mostre dell’estate

Artsupp
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Nonostante le temperature torride raggiunte nelle ultime settimane, Roma ci offre comunque le sue cinque mostre imperdibili: arte contemporanea, architettura e perfino “l’arte salvata”.

Ecco quali sono e dove potete andare a visitarle.

Appriou Art Club #35 a Villa Medici fino al 4 Settembre 2022

Villa Medici ospita la mostra Appriou Art Club #35 fino al 4 Settembre 2022. 

L’artista francese, Jean-Marie Appriou, utilizza i materiali della scultura come alluminio, bronzo, vetro, argilla e cera per rappresentare mondi fantastici, abitati da figure umane, animali o vegetali. 

Quello che crea Jean-Marie è un universo abitato da cavalli, serpenti, cavallette, squali e ippocampi. 

È proprio il passaggio tra i diversi elementi naturali, dall’acquatico all’aereo, dal sotterraneo al terreno che rappresenta una delle tematiche centrali del lavoro di Appriou inserito nel contesto di Villa Medici che con i suoi giardini e i suoi angoli nascosti è il luogo perfetto per “seminare” le opere tutt’intorno.

In Appriou Art Club #35 i visitatori sono invitati ad una passeggiata lungo il percorso espositivo che unisce le logge di Balthus e di Cleopatra, il gruppo scultoreo dei Niobidi, la Gipsoteca e la Stanza degli uccelli, ex studiolo privato di Ferdinando de’ Medici.

Senza titolo, Jean-Marie Appriou, Tecnica mista

10 viaggi nell’architettura italiana a Palazzo Altemps fino al 4 Settembre 2022

Il Museo Nazionale Romano – Palazzo Altemps a Roma ospita fino al 4 settembre 2022 la mostra 10 viaggi nell’architettura italiana con una selezione di 110 immagini di giovani fotografi lungo dieci itinerari che attraversano la nostra penisola e raccontano la varietà del suo patrimonio architettonico contemporaneo.

10 viaggi nell’architettura italiana è allestita nel cortile centrale di Palazzo Altemps: presenta 110 stampe di medio e grande formato su una mappa in rilievo della Penisola, così che i visitatori possano ripercorrere gli itinerari tracciati dai fotografi lungo il territorio italiano.
Le fotografie vanno ad aggiungersi alla piattaforma Atlante Architettura Contemporanea, realizzata nel 2018 dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea per valorizzare i contenutidel Censimento nazionale delle architetture del secondo Novecento e per raccontare l’Italia, attraverso lo sguardo originale di fotografi di architettura.

Tra i fotografi esposti ritroviamo Roberto Boccaccino, Marina Caneve, Davide Cossu, Louis De Belle, Luca Girardini e Marco Zorzanello, Paolo Lindozzi, Allegra Martin, Simone Mizzotti, Flavia Rossi, Alberto Sinigaglia hanno prodotto un corpus di quasi 3000 fotografie per documentare oltre 250 architetture, dai capolavori riconosciuti agli edifici più sorprendenti e meno noti.

Chiesa dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine, Marina Caneve, 1966 – 78, Fotografia

Chiara Bettazzi Surplace alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea fino al 4 Settembre 2022

La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea inaugura la mostra Surplace che presenta per la prima volta sotto forma di unica e inedita installazione le opere fotografiche più recenti di Chiara Bettazzi.

Le 36 opere fotografiche esposte provengono dalle serie Still Life (2020), A tutti gli effetti (2021), Aste (2021) Equilibri precari. Elevazioni (2022), sono tutte accomunate da un punto di origine condiviso anche con la pratica installativa dell’artista, e rappresentato dai grandi agglomerati plastici ed eterogenei di oggetti e frammenti di oggetti d’affezione che trasportano con sé la memoria e le stratificazioni del vissuto.

Surplace – che fin dal titolo evoca una certa idea di immobilità, interruzione, sospensione – sovverte lalogica interna alle singole serie fotografiche e le presenta come una costellazione che si dilata nello spazio della Galleria Nazionale e richiede a chi guarda di “armare” lo sguardo, affinché ciò che sembra una sola moltitudine possa rivelarsi nelle proprie infinite variazioni.

Lo spostamento del punto di vista segna alla radice tutto il progetto espositivo. Se le foto del ciclo Still Life si relazionano a un’idea di natura morta, quelle di “A tutti gli effetti” svelano la provvisorietà di un set in attesa di essere inquadrato. Nel ciclo Aste, le fotografie si trasformano in vaghi trofei “surrealisti”, sospesi nel nulla e decontestualizzati, lontani ormai dall’idea del genere pittorico di partenza, mentre Equilibri precari. Elevazioni reintroduce la presenza dell’artista, mettendo in luce l’elemento performativo insito in ogni natura morta, dove gli oggetti sono accuratamente predisposti dall’artista secondo precise regole compositive.

L’ars combinatoria di Bettazzi si materializza in una nuova e sempre provvisoria tipologia di natura morta che di volta in volta lambisce il genere, rimando con esso ma senza mai veramente incarnarlo.

Streches, Chiara Bettazzi, Fotografia

Han Yuchen. Tibet, splendore e purezza a Palazzo Bonaparte fino al 4 Settembre 2022

A Palazzo Bonaparte c’è Han Yuchen, con la mostra Han Yuchen. Tibet, splendore e purezza

La mostra è un racconto del maestro della pittura a olio della Cina contemporanea sul Tibet, la sua gente, i suoi paesaggi e la sua anima. Un paese definito il “Tetto del mondo” e descritto in una galleria di ritratti di chi quell’immenso altopiano lo vive. 

La mostra Han Yuchen. Tibet, splendore e purezza raccoglie 40 opere divise in tre sezioni: Paesaggi, Ritratti e Spiritualità. La mostra è un omaggio al profondo legame morale e spirituale che unisce il Tibet e Han Yuchen.

L’artista, fortemente legato ai valori tradizionali della sua cultura, prende però spunto anche dallarte dell’ottocento di cui è grande appassionato. Ha infatti fondato nella città di Handan un museo con opere di Millet, Corot e Goya, giusto per fare qualche nome. 

Tra questi, Millet in particolare è fonte di ispirazione per la pittura di Han Yuchen che, allo stesso modo, ha fatto della pittura limpida e poetica il suo tratto distintivo.  HAN YUCHEN. Tibet, splendore e purezza è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con Segni d’arte, ed è curata da Nicolina Bianchi e Gabriele Simongini, con catalogo Skira.

Fratello e sorella, Han Yuchen, 2015,  Olio su tela

Museo dell’arte alle Terme di Diocleziano fino al 15 Ottobre 2022

Il Museo dell’Arte Salvata avrà sede all’interno del Museo Nazionale RomanoTerme di Diocleziano nell’Aula Ottagonale, fino al 15 Ottobre 2022.

Come si può intuire facilmente dal suo nome, il museo è nato con la volontà di riunire tutte quelle opere recuperate e letteralmente “salvate” dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC).

Si tratta di beni che sono stati trafugati, dispersi, venduti o esportati illegalmente e poi, finalmente, riportate a casa, per ricucire quel tassello rubato alla storia e al patrimonio nazionale.

Le opere qui esposte, vi rimarranno per il tempo necessario prima di tornare nei rispettivi musei di appartenenza. 

L’esposizione conta i beni che il Reparto Operativo TPC ha fatto rientrare dagli Stati Uniti d’America a partire da dicembre 2021. Sono reperti che risalgono a diverse attività investigative condotte dai “Carabinieri dell’Arte” in collaborazione con le Autorità statunitensi, sequestrati presso direzioni museali, case d’asta e collezioni private in varie località d’oltreoceano. Avevano sopportato la consueta trafila dei traffici illeciti di settore: scavi clandestini, ricettazione, esportazione illecita. La restituzione all’Italia è avvenuta il 15 dicembre 2021 presso il Consolato generale di New York, ove alcuni pezzi sono rimasti in mostra per qualche mese.

Cratere a forma di calderone, IV secolo a.C., ceramica

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