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Perché Michelangelo è nato a Caprese? Ora il castello risponde

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Caprese è un castello medievale intra Tevere et Arno, che sorge sulla sommità di uno sperone roccioso. Dall’anno 1385 è all’interno del territorio prima fiorentino poi toscano.
Nel palazzo governativo che si affaccia sulla piazza del castello, nelle stanze riservate ad abitazione del Podestà, il giorno 6 marzo del 1475 nacque un bambino maschio, che venne battezzato due giorni dopo con il nome di Michelangelo.  Il padre si chiamava Ludovico Buonarroti e la madre Francesca Del Sera.

Ludovico infatti era stato inviato nel castello di Caprese con la qualifica di “Podestà di Caprese e Chiusi”, come si evince dalla lettera di “obbedienza”, con un incarico semestrale che iniziava dal 30 settembre 1474 e finiva gli ultimi giorni di marzo 1475. Come consuetudine aveva portato con se la famiglia.

La nascita di quel figliolo poco prima del viaggio di ritorno a Firenze dovette rassicurare non poco Ludovico, considerando che la moglie Francesca nel viaggio di andata era caduta da cavallo al terzo mese di gravidanza, verosimilmente il 29 settembre, giorno degli Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele.

Da qui il nome scelto dalla giovane coppia: Michelangelo, certamente una dedicazione di grazia ricevuta.

Il battesimo del piccolo Michelangelo Buonarroti, figlio della figura più in vista della comunità, ci immaginiamo fu un momento felice, al quale intervennero in qualità di testimoni, tutti i più importanti rappresentanti della comunità di Caprese, che avevano già avuto modo di conoscere Ludovico e forse, chissà, entrarci in confidenza.

I castelli che si affacciano sulla Valle del Tevere in Toscana hanno un rapporto particolare con la storia dell’arte. Lì nasce e opera Piero della Francesca, primo teorico del Rinascimento, che realizza a Monterchi  l’icona della donna in dolce attesa: la Madonna del Parto. Nasce Michelangelo Buonarroti, che porterà le forme del primo Rinascimento all’espressione più colta.
Inizio e fine, alfa e omega, racchiuso in luoghi benedetti dallo scorrere di un giovane Tevere.

Che sia caso o provvidenza, lasciamo a voi lettori la scelta.

Il Castello di Caprese viene “riscoperto” come luogo di nascita di Michelangelo alla metà del XIX secolo, e da quel momento le rovine dell’antico fortilizio divennero meta di un viaggio alla scoperta della storia d’Italia, ma soprattutto della storia toscana. Difatti è proprio la gestione politica dei territori a quel tempo assoggettati a Firenze, che ha permesso la diffusione della storia della città nel contado e fino ai propri confini. 


Caprese, benché luogo remoto, godeva (e gode) della vicinanza con le sorgenti del Tevere, della prossimità con il Casentino (e quindi il fiume Arno), la contiguità con Chiusi e quindi con il Santuario francescano della Verna. Tutti questi luoghi assieme  dovevano avere (e hanno) una carica simbolica non di poco conto.

Veniamo però ai giorni d’oggi.

Dopo un anno circa di lavori, il Museo casa natale di Michelangelo Buonarroti all’interno del Castello di Caprese ha una veste nuova e si riempie di nuovi contenuti. Oltre all’impegno dell’Amministrazione comunale, alla collaborazione scientifica di Casa Buonarroti di Firenze, alla passione del Prof. Antonio Acquisti e alle ricerche di altri importanti studiosi, molte sono le novità che riguardano le vicende legate ai natali di Michelangelo, approfondimenti che portano a percepire la nascita del 6 marzo 1475 sotto una nuova luce. 
Le linee guida che mi hanno condotto nella curatela museografica sono principalmente tre: il rispetto degli ambienti e del loro valore storico; la valorizzazione della raccolta di oggetti del museo (che è davvero notevole); infine un utilizzo ponderato della tecnologia digitale.
Il risultato è che, finalmente, i tre edifici aperti al pubblico all’interno del Castello di Caprese hanno ognuno una caratteristica diversa, affine al proprio ruolo storico. La centralità dell’edificio della podesteria di Caprese è evidente e lì si sono concentrati i maggiori sforzi per la trasformazione degli spazi. Ora lì si trova la narrazione della storia del castello e delle relazioni con i territori limitrofi, assieme a notizie sul governo fiorentino. La podesteria assolve di nuovo alla sua funzione di rappresentanza nei confronti della comunità di Caprese e degli ospiti, facendo sì che essa sia il fulcro della vicenda, e la permanente risposta alla ricorrente domanda: <<perché Michelangelo è nato a Caprese?>>  Ora il Castello risponde!

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