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Palazzo Merulana: l’arte di rigenerare

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Da maggio 2018 c’è uno spazio per l’arte e la cultura in più a Roma: dalla sinergia tra la Fondazione Elena e Claudio Cerasi e CoopCulture, nasce Palazzo Merulana. Per restituire alla città un edificio in rovina, per dare vita pubblica a una collezione d’arte privata, per dipingere insieme ai cittadini un nuovo modo di fare cultura.

C’era una volta un rudere in Via Merulana 121

Un tempo punto di riferimento sanitario della Capitale, in quanto sede dell’Ufficio di Igiene di Roma, l’imponente edificio di stile umbertino perde la sua funzione a partire dagli anni 60, quando iniziano i lavori di demolizione, nell’ottica di ampliamento della struttura. Il progetto viene però abbandonato poco dopo, lasciando all’angolo tra due delle vie più popolate del centro di Roma – Via Merulana e Viale Manzoni – uno stabile parzialmente abbattuto per molto tempo. Un tempo così lungo che fa sì che la memoria locale si confonda sulle origini di tale vuoto urbano, tanto da diffondersi l’erronea idea che la ferita architettonica fosse frutto dei bombardamenti della guerra. Nel rione Esquilino, dove si trova il palazzo, inoltre, arieggia per tanti anni un appellativo ben poco lusinghiero su quello strano rudere – il dente cariato -: un luogo in stato di decadimento dunque, che ha bisogno di un intervento terapeutico per essere curato, salvato.

Dall’abbandono alla rinascita

E la cura arriva all’inizio degli anni Duemila sotto il nome di project financing, forma di collaborazione tra pubblico e privato in crescente espansione in Italia negli ultimi anni, che il Comune di Roma affida alla SAC spa, società di appalti e costruzioni della famiglia  Cerasi, che ha partecipato al bando pubblico per espressa volontà del suo capostipite, il dott. Claudio Cerasi. Con sua moglie Elena sono da molto tempo collezionisti di arte, e insieme decidono di donare la propria collezione alla fruizione pubblica, spopolando le mura di casa propria per ripopolare quelle di un edificio per (forse) troppo tempo spogliato di una funzione pubblica. A coronare il progetto, la Fondazione Elena e Claudio Cerasi sceglie come partner di gestione di servizi e contenuti CoopCulture, cooperativa leader nel settore dei servizi aggiuntivi e nella sperimentazione di pratiche di coinvolgimento di pubblici nei più importanti musei e aree archeologiche su tutto il territorio nazionale. Nel 2018 la carie è guarita e in una soleggiata giornata di primavera, apre finalmente al pubblico Palazzo Merulana.

La Collezione Cerasi: il primo Novecento a Roma

Varcate le porte vetrate del Palazzo, fin da subito si è circondati dalle opere della Collezione Cerasi, una raccolta di oltre 90 opere di arte moderna e contemporanea con un focus tutto peculiare. Elena e Claudio Cerasi hanno infatti scelto di collezionare opere risalente a un periodo ben preciso della storia dell’arte italiana, quello tra le due guerre, con una particolare attenzione e amore per l’arte figurativa e la Scuola Romana, arte nata quasi un secolo prima a Roma, in un luogo non molto distante da dove ora sorge il Palazzo, a Via Cavour. Il Palazzo è abitato dalle sculture e pitture dei più grandi, Antonietta Raphael, Mario Mafai, Scipione, ma anche Donghi, Capogrossi,  Balla, De Chirico, Sironi, Cambellotti, per dirne alcuni. Salendo al Salone delle Pitture le opere si ritrovano una di fronte all’altra, come sorelle, in un ambiente disteso, con ampi e confortevoli divani pronti a far accomodare i visitatori e permettergli una contemplazione prolungata, rilassata, accogliente: un salotto, a disposizione di tutti. La Collezione Cerasi a Palazzo Merulana rappresenta un viaggio, un percorso all’interno del quale riscoprire immaginari figurativi, esplorare ritratti onirici, e contemplare sculture imponenti, opere d’arte figlie di un’epoca passata, che trova fila e filamenti nella contemporaneità e nella città di Roma.  

Un centro di promozione e produzione culturale

Il progetto di Palazzo Merulana, così come voluto dall’illuminato Claudio Cerasi e portato avanti da CoopCulture, si fonda su una profonda commistione tra memoria storica e rappresentazioni contemporanee, nelle diverse e multiformi espressioni che possono essere racchiuse sotto il termine “cultura”. Alla voce “attività culturali”, Palazzo Merulana in questi due anni ha risposto proponendo oltre 400 iniziative, tra presentazioni di libri, proiezioni cinematografiche, dibattiti, festival musicali e laboratori didattici, tutti con un unico comune denominatore: agitare culturalmente la popolazione locale, proporre contenuti e format per molteplici pubblici, abituare al fruire di arte e cultura in ogni momento della giornata, come un gesto quotidiano. 

Contemporaneità e territorio: Palazzo Merulana è uno spazio aperto alle commistioni culturali, alle collaborazioni dal basso, alla riscoperta dell’arte figurativa di inizio Novecento. Un luogo libero, dove ritrovarsi e sentirsi a casa. 

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