Il Museo Storico della Fanteria di Roma ospita, dal 30 Marzo al 28 Luglio 2024, la mostra Impressionisti L’alba della modernità che, a 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo, porta a Roma ben 160 opere originali delle quali molte mai esposte.
Il collezionismo privato in mostra
La mostra si concentra in particolare sul ruolo, determinante, del collezionismo privato nella diffusione del movimento artistico.
Grazie alle opere incluse in mostra, provenienti da prestiti di collezionisti privati e spesso considerate – erroneamente – minori, i visitatori potranno comprendere meglio l’evoluzione e il percorso degli artisti e dell’Impressionismo come corrente artistica.
Ti ricordiamo che puoi visitare la mostra con l’Artsupp Card e scoprire tutti i vantaggi della Card in più di 180 istituzioni culturali!
Perché il collezionismo privato fu così importante per l’Impressionismo?
Il collezionismo privato divenne essenziale per il successo dell’Impressionismo , poiché sin dall’inizio ne incoraggiò lo sviluppo e la conservazione.
Il debutto impressionista, con la prima mostra organizzata dal fotografo Nadar a Parigi, riuniva 31 artisti ma – tra il pubblico di settore – non fu affatto apprezzato.
Al contrario, i collezionisti privati intuirono subito la grandezza delle opere che si trovarono davanti e ne favorirono la circolazione sia in Francia che in Italia, dove si stava sviluppando la corrente dei Macchiaioli, ugualmente criticata.
Non solo impressionisti
È interessante considerare un ulteriore aspetto nel ruolo giocato dai collezionisti: Macchiaioli e Impressionisti subirono il grande fascino dell’arte giapponese, in particolare delle stampe che, dal 1860 in poi, iniziarono a circolare anche in Europa.
L’arte Giapponese fu favorita dal crescente interesse del collezionismo privato, che diede così un impulso nuovo, con nuovi stimoli e fascinazioni, agli artisti italiani e a quelli d’Oltralpe.
Numerose sono le opere degli Impressionisti in cui si rintracciano forti richiami all’arte giapponese come l’uso di colori vivaci, la rappresentazione di scene quotidiane, e l’attenzione per i dettagli naturali che erano caratteristiche dell’arte giapponese, ma anche le tecniche.
Se ti interessano anche tutte le altre mostre da non perdere 2024 a Roma, Napoli, Torino e Venezia, ti consigliamo i nostri approfondimenti:
Roma: le principali mostre 2024
Mostre a Napoli: quali vedere nel 2024
Venezia: mostre da vedere nel 2024