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I mangiatori di patate, Van Gogh a Palazzo Bonaparte

Artsupp
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I mangiatori di patate è uno dei dipinti più celebri di Van Gogh e, sicuramente, quello più significativo per quanto riguarda la fase espressionista nella produzione del maestro olandese.

I mangiatori di patate, la cui litografia è oggi esposta a Palazzo Bonaparte, in occasione della mostra Van Gogh Capolavori dal Kroller Muller che andrà avanti fino al 26 Marzo, viene dipinto nel 1885.

Van Gogh e il tema della povertà

Il tema centrale della tela è sicuramente quello della povertà, che Van Gogh sperimentò in prima persona a causa della professione di predicatore protestante del padre, solito frequentatore dei ceti meno abbienti.

Lo stesso Vincent, prima di dedicarsi totalmente all’arte, seguì le orme del padre, divenendo predicatore. In quel periodo era solito frequentare la classe lavoratrice, visitando anche le abitazioni nel villaggio di Nuenen.

I mangiatori di patate, V. Van Gogh 1885

I mangiatori di patate: il significato dell’opera e lo stile

L’obiettivo di Vincent era quello di “ricavare il soggetto dagli stessi caratteri”.

Il significato del dipinto, infatti, ci è già stato spiegato dallo stesso Van Gogh che, in una delle note lettere al fratello Theo, ammette di voler far luce sulle condizioni di estrema indigenza in cui versavano i contadini olandesi.

Dal punto di vista stilistico, I mangiatori di patate, propone una rappresentazione estremamente realistica della realtà, dove i soggetti – i contadini – non vengono dipinti per essere giudicati a causa della povertà o della loro “bruttezza” ma sono semplicemente lo specchio oggettivo della loro condizione.

I mangiatori di patate, Vincent Van Gogh, 1885, Litografia su carta velina

Van Gogh pittore degli umili

L’ opera rappresenta l’interno di un’abitazione.

I personaggi sono colti nel momento della cena, riuniti al centro della scena, attorno al tavolo, illuminati da una fioca lampada ad olio.

In primo piano c’è una bambina di schiena, della quale lo spettatore non riesce a vedere il viso.

Gli altri personaggi non guardano lo spettatore, mantenendo gli sguardi altrove, sfuggenti: il loro atteggiamento esalta quindi ancor di più la sensazione di essersi letteralmente intrufolati in un momento familiare.

Attorno ai personaggi la misera abitazione, dove spiccano alcuni oggetti di uso comune: l’orologio, degli utensili, un piccolo quadro.

Nella tela che Van Gogh dipinge con colori dai toni terrosi e scuri, si ribadisce l’umiltà della scena.

L’ artista, insomma, dipinge per dare dignità ai contadini che mangiano ciò per cui hanno così duramente lavorato.

Ti interessa Van Gogh? Puoi approfondire la mostra in corso a Palazzo Bonaparte cliccando qui: Van Gogh a Roma, 50 capolavori dal Kröller Müller o se vuoi rimanere aggiornato sulle ultime mostre imperdibili a Roma potrebbe fare al caso tuo: Roma, le principali mostre 2023.

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