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Mostre 2023: Olafur Eliasson e le altre da non perdere

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Le mostre 2023 di questa settimana si aprono con Olafur Eliasson Nel suo tempo a Palazzo Strozzi.

Da Firenze a Modena dove c’è Ligabue, a Treviso con Paris Bordon, a Perugia da Canova e per finire a Bassano del Grappa dove POL Polloniato presenta Il bianco senza tempo.

Ecco le mostre in Italia nel 2023!

Olafur Eliasson Nel suo tempo a Palazzo Strozzi fino al 22 gennaio 2023

Le mostre 2023 partono da Palazzo Strozzi, a Firenze, dove ha da poco inaugurato Olafur Eliasson Nel tuo tempo, la più grande mostra mai realizzata in Italia incentrata sull’artista danese.

Con luci e ombre, riflessi e colori Olafur Eliasson coinvolge l’architettura rinascimentale in un suggestivo percorso di opere storiche e nuove produzioni, tra cui una grande installazione site specific per il cortile e uno speciale progetto d’arte digitale creato utilizzando la tecnologia VR, presentato al pubblico per la prima volta a Palazzo Strozzi.

Olafur Eliasson Nel tuo tempo trasforma il palazzo rinascimentale in un corpo dinamico dove elementi architettonici come finestre, soffitti, angoli e pareti diventano protagonisti attraverso interventi di luci, schermi, specchi o filtri colorati. Eliasson presenta così una pluralità di possibili narrazioni con l’obiettivo di una nuova.

Antonio Ligabue alla Galleria Collezione e Archivio Storico di BPER Banca fino al 5 Febbraio 2023

La Galleria BPER Banca dedica una mostra ad Antonio Ligabue, dal titolo “Antonio Ligabue. L’ora senz’ombra. Il riconoscimento come artista e come persona”.


L’ esposizione si svilupperà a partire da quattro importanti dipinti appartenenti alla collezione d’arte di BPER Banca insieme a una selezione di opere provenienti da collezioni private, per rappresentare i principali filoni cui si è dedicato Antonio Ligabue: dalle lotte senza tregua tra gli animali selvaggi agli autoritratti, fino alle scene di lavoro nei campi, nelle quali si fondono realtà dello sguardo e memorie della patria perduta.


Intitolata “Antonio Ligabue. L’ora senz’ombra. Il riconoscimento come artista e come persona”, la mostra tratta il tema della ventiduesima edizione di festivalfilosofia – Giustizia – in riferimento alla vicenda biografica dell’artista, dall’esilio dalla Svizzera fino ai ricoveri forzati in ospedale psichiatrico.

Paris Bordon 1500 – 1571 Pittore Divino al Museo di Santa Caterina fino al 15 Gennaio 2023

Paris Bordon 1500 – 1571 Pittore Divino è in mostra al Museo di Santa Caterina di Treviso fino al 15 Gennaio 2023. Paris Bordon è anche conosciuto come il “Divin Pitor”, termine usato solo per Raffaello e Tiziano.

La mostra è la più ampia monografica mai realizzata finora con opere eccezionali, molte delle quali esposte in Italia per la prima volta.

Paris Bordon 1500 – 1571 raccoglie 41 opere, di cui 34 capolavori tra dipinti e alcuni disegni di Paris Bordon, presentati accanto a testimonianze di Pietro Aretino, Giovanni Battista Cavalcaselle, Luigi Lanzi, Carlo Ridolfi, Giorgio Vasari, che attestano la fortuna critica del pittore.

I prestiti provengono dai più prestigiosi musei del mondo, tra i quali la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, l’Ashmolean Museum di Oxford, le Gallerie degli Uffizi di Firenze e i Musei Vaticani. Il percorso si articola in otto sezioni tematiche che ripercorrono la varietà e l’originalità dei temi del genio trevigiano, dalle Sacre Conversazioni ai disegni, dai sensuali ritratti femminili e maschili alle rappresentazioni mitologiche, dalle scene sacre delle grandi pale d’altare alle piccole opere destinate alla devozione privata. Tutte le stagioni del pittore sono documentate, a partire dalle testimonianze giovanili segnate dall’influenza di Tiziano, a quelle, personalissime, della maturità.

Marte, Venere e Cupido incoronati da Imeneo, Paris Bordon, 1540 – 50 | Olio su tela

Al tempo di Canova a Palazzo Baldeschi fino al 1 Novembre 2022

Perugia rende omaggio a Canova con un’esposizione-itinerario tra Palazzo Baldeschi e il MUSA, Museo dell’Accademia di Belle Arti.

L’esposizione, dal titolo Al tempo di Canova, è incentrata sul nucleo dei gessi canoviani conservati al MUSA, museo dell’Accademia di Perugia – tra i quali Le tre Grazie, donate dallo stesso scultore nel 1822 – l’esposizione valorizza il contesto artistico e culturale entro cui queste opere si inserirono, raccontando un’Umbria inscritta in più ampie dinamiche e in una vivace rete di relazioni.

Tante le novità presenti in questa rassegna concepita come un viaggio nel tempo, con oltre cento opere che racconteranno “le arti sorelle” in un’epoca che pur tra i grandi sconvolgimenti della Storia, o forse proprio per questo, coltivò il Bello: scultura, architettura, pittura, anche nell’Umbria pontificia e napoleonica furono partecipi di quella «felice rivoluzione delle arti» che ebbe in Canova il protagonista assoluto.

L’itinerario dell’esposizione – reale e ideale – procede intorno alle opere e ai protagonisti di una stagione culminata nel legame particolarmente influente che Canova ebbe tra il 1812 e il 1822 con l’Accademia di Belle Arti di Perugia, di cui orientò le scelte, appoggiando la nomina di direttori quali Carlo Labruzzi, Tommaso Minardi, Giovanni Sanguinetti.

POL Polloniato Il bianco senza tempo a Palazzo Sturm fino al 26 Febbraio 2023

I Musei Civici di Bassano del Grappa presentano, fino al 26 Febbraio, POL Polloniato Il bianco senza tempo presso Palazzo Sturm.
Un progetto espositivo dell’artista POL Polloniato, erede e protagonista della secolare tradizione ceramica del territorio di Nove e Bassano del Grappa.

POL Polloniato Il bianco senza tempo raccoglie ed espone al pubblico gli ultimi quindici anni della ricerca dell’artista, con una serie di opere di arte ceramica, presentate in forma di installazioni, che si pongono in omaggio al grande scultore Antonio Canova e di cui il bianco, come colore e come materia, sarà il comune denominatore.

La mostra, allestita nelle sale del quarto piano di Palazzo Sturm, attraverso nuclei selezionati di opere parla della storia del territorio, del suo contesto estetico e produttivo, del patrimonio delle raccolte civiche, dell’evolversi del gusto, degli stili e dei linguaggi scultorei di cui con la ceramica, in questa geografia, sono stati letteralmente bruciati i “confini plastici”.

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