Anselm Kiefer prende temporaneamente residenza al Palazzo Ducale di Venezia con la mostra Anselm Kiefer. Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce, a cura di Gabriella Belli e Janne Sirén.
Dividerà la maestosa Sala dello Scrutinio fino al 6 Gennaio 2023, in concomitanza con la 59esima Biennale di Venezia, con i più grandi artisti del seicento Veneziano, tra i quali Tintoretto, Palma il giovane e Andrea Vicentino da sempre inquilini del Palazzo.
La mostra e l’omaggio ad Andrea Emo
Una mostra intesa come un dialogo, per cui l’artista tedesco si è preparato – lavorando alle sue opere – per ben due anni, già a partire dal 2020.
I lavori di Kiefer si incastrano con quelli dei maestri del seicento, guidati dalle parole del filosofo veneziano Andrea Emo, per lo più sconosciuto a chi non mastica filosofia ogni giorno, ma le cui riflessioni – grazie all’omaggio dell’artista – stanno conoscendo una nuova e meritata fama.
Kiefer, dopo aver letto e studiato gli scritti di Emo, li rende il filo conduttore e titolo dell’esposizione: “questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce”.
Su queste tele c’è l’elemento del fuoco e ciò che ne rimane al passaggio, come fu con l’incendio che nel 1577 distrusse la Sala dello Scrutinio e la Sala del Maggior Consiglio, riducendo in cenere i capolavori che le decoravano e lasciandosi dietro solo dei resti.
I più importanti artisti dell’epoca furono poi chiamati a ridipingere quegli spazi che si presentano così come li ammiriamo oggi.
Aggiungere, come è stato detto “corpo a corpo”, a quei capolavori nuova arte è stata una sfida intrapresa da Kiefer ma sicuramente vinta: Palazzo Ducale si conferma essere non solo un luogo dedito al ricordo e alla valorizzazione dell’arte del passato, ma anche quello giusto per andare avanti e proporre nuove riflessioni.
Venezia tra Oriente e Occidente
La sede del Doge, la più prestigiosa e simbolica in città, ha storicamente accolto diverse generazioni di artisti come Bellini , Carpaccio, Veronese, Tiziano e il già menzionato Tintoretto.
Kiefer ha saputo integrare i suoi dipinti, monumentali e site specific, all’interno della Sala dello Scrutinio dove, sul soffitto, si stagliano le 33 tele – altrettanto monumentali – dei suoi predecessori.
Tutte le opere comunicano tra di loro ed è così che Venezia e la sua storia – in occasione anche delle celebrazioni per i 1600 anni dalla fondazione – diventano le protagoniste: la mostra si traduce in una riflessione sulla città lagunare e sul suo ruolo di storica mediatrice tra nord e sud, tra Occidente e Oriente.
Il titolo dell’ esposizione è stato preso in prestito dalla filosofia, ma l’evento è ulteriormente arricchito dalla presenza di nessi tra la letteratura tedesca, in particolare con la seconda parte del Faust di Goethe, e le diverse culture presenti in laguna.
Anselm Kiefer. Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce si sta rivelando come uno dei più riusciti omaggi a Venezia e ai suoi più grandi interpreti.