Venezia inaugura la 79esima Mostra Internazionale d’arte Cinematografica, nell’anno del novantesimo anniversario del Festival, organizzato dalla Biennale di Venezia e, per l’edizione 2022, diretto da Alberto Barbera.
Fino al 10 Settembre, la laguna vivrà quindi il fermento del red carpet e del fitto programma della rassegna, durante il quale si susseguiranno 68 film.
Ma Venezia non è solo il Festival e per chi volesse prendersi una pausa dai fasti del cinema, ecco cinque mostre da non perdere in laguna.
Anselm Kiefer al Palazzo Ducale di Venezia fino al 29 Ottobre 2022
Anselm Kiefer a Palazzo Ducale si conferma come una delle mostre meglio riuscite degli ultimi tempi.
L’ artista tedesco presenta all’interno delle monumentali sale del Palazzo delle opere inedite, realizzate appositamente per la mostra e poste in un dialogo perfetto e coinvolgente con quelle dei grandi artisti Veneziani del passato come Giovanni Bellini, Tiziano, Tintoretto e Veronese.
La mostra è anche un omaggio ad Andrea Emo, filosofo veneziano del quale Kiefer ha studiato e fatto suoi i pensieri e le riflessioni.
Da Emo, Kiefer prende spunto per il titolo della mostra ” Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce”.
Vuoi saperne di più?
Surrealismo e magia. La modernità incantata alla Peggy Guggenheim Collection fino al 26 settembre 2022
La Peggy Guggenheim Collection presenta, fino al 26 settembre , la mostra Surrealismo e magia. La modernità incantata .
La sede veneziana del museo accoglie circa sessanta opere provenienti sia da istituzioni internazionali che da collezioni private.
Il tema è quello del Surrealismo insieme alla magia e all’occulto che ne hanno inevitabilmente caratterizzato lo sviluppo e l’arte dei suoi maggiori rappresentanti: de Chirico con la sua pittura metafisica, Max Ernst con La vestizione della sposa e ancora Leonora Carrington e Remedios Varo.
Surrealismo e magia. La modernità incantata mette in scena opere iconiche che riflettono il dialogo tra gli artisti e i temi sopracitati.
Vuoi saperne di più?
Marlene Dumas Open – End a Palazzo Grassi fino all’8 Gennaio 2023
A Palazzo Grassi c’è la grande mostra personale di Marlene Dumas, visitabile fino all’8 Gennaio 2023.
La mostra dal titolo “open-end” comprende oltre 100 opere e traccia un percorso incentrato sulla sua produzione pittorica, con una selezione di dipinti e disegni che vanno dal 1984 a oggi e opere inedite realizzate negli ultimi anni, provenienti dalla Collezione Pinault, da musei internazionali e collezioni private.
Tanti i temi affrontati in mostra come l’amore e la morte, le questioni di genere e razziali, l’innocenza e la colpa, la violenza e la tenerezza.
Vuoi saperne di più?
Anish Kapoor alle Gallerie dell’Accademia di Venezia fino al 9 Ottobre 2022
Anish Kapoor a Venezia alle Gallerie dell’Accademia.
Fino al 9 ottobre 2022 e proprio in concomitanza con la Biennale, le Gallerie dell’Accademia dedicano quest’incredibile mostra all’artista indiano, naturalizzato inglese.
Una vera e propria retrospettiva, che include sia opere chiave della carriera dell’artista che un nuovo corpo di lavori inediti come quelli creati utilizzando la nanotecnologia del carbonio.
Il percorso espositivo della mostra si compone anche di una seconda e prestigiosa sede: lo storico Palazzo Manfrin, nel sestiere Cannaregio di Venezia, alla cui collezione originariamente apparteneva un nucleo significativo di capolavori oggi esposti all’interno del Museo.
Vuoi saperne di più?
Danh Vo, Isamu Noguchi, Park Seo-Bo alla Querini Stampalia fino al 27 Novembre 2022
La Fondazione Querini Stampalia ha invitato Danh Vo, artista danese-vietnamita, a curare insieme a Chiara Bertola, un progetto espositivo in occasione della Biennale di Venezia.
Nasce così Danh Vo, Isamu Noguchi, Park Seo-Bo.
Le opere di Danh Vo, insieme a quelle dello scultore statunitense di origini giapponesi Isamu Noguchi e del pittore coreano Park Seo-Bo, instaurano un complesso dialogo tra di loro all’interno degli spazi di questo straordinario edificio.
I lavori di Danh Vo si inseriscono quindi perfettamente nella memoria e nel peso della storia che una sede come la Querini Stampalia porta. Il suo lavoro con gli oggetti e con gli spazi architettonici rivela una sensibilità verso il tempo in quanto elemento connesso con ognuno di noi. Vo riutilizza costantemente il proprio lavoro, immettendo i progetti passati in nuovi ambienti e significati e alterando la percezione del visitatore.