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Dicembre 2022: ecco le migliori mostre da vedere

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Dicembre è arrivato e con esso anche le cinque migliori mostre da visitare, molte delle quali andranno avanti fino alla primavera.

Giovanni Boldini e il mito della Belle Époque a Palazzo Mazzetti di Asti fino al 10 Aprile 2023

Tra le mostre 2023, fino al 10 aprile 2023 Giovanni Boldini, viene celebrato con una grande mostra Giovanni Boldini e il mito della Belle ÉpoquePalazzo Mazzetti di Asti .

La mostra celebra La Belle Époque, periodo storico straordinario intriso di letteratura e moda, musica e lusso, arte e bistrot. I salotti, le nobildonne e la moda: è il travolgente mondo di Giovanni Boldini, genio della pittura che più di ogni altro ha saputo restituire le atmosfere rarefatte di un’epoca straordinaria. 

Il percorso espositivo si compone di 80 magnifiche opere – tra cui Signora bionda in abito da seraLa signora in rosaBusto di giovane sdraiataLa camicetta di voile . Le opere scelte esprimono al meglio lo stile di Boldini, la sua abilità nell’esaltare la bellezza femminile e svelare l’anima più intima e misteriosa dei nobili protagonisti dell’epoca.

Boldini è noto per aver saputo cogliere il così detto attimo fuggente, quel momento unico in cui un’occhiata più sincera rivelava lo stato d’animo e la mimica del corpo si faceva più espressiva, l’istante in divenire fra un’azione e l’altra, quando la forza motoria di un gesto si esauriva, rigenerandosi prontamente in quello successivo.

Signora con Cappellino, Giovanni Boldini, 1900

Giulio Romano la forza delle cose a Palazzo Te di Mantova fino all’8 Gennaio 2023

Giulio Romano. La forza delle cose è a Palazzo Te fino all‘8 Gennaio 2023.

La mostra svela il prodigioso talento da designer dell’artista che tanto contribuì a creare l’immagine dei Gonzaga, riportando nelle sale del “suo” Palazzo gli straordinari oggetti concepiti per contribuire alla creazione dello “stile di vita” della corte dei signori della Mantova rinascimentale.

Giulio Romano. La forza delle cose celebra il genio dell’artista e la sua energia creativa evidente anche come designer di oggetti di alta rappresentanza: elementi naturali, armi, vasi, brocche, piatti, e perfino saliere e coltelli.

Realizzati in materiali preziosi e decorati da forme in cui si integravano motivi classici, erano espressione del raffinato gusto della corte mantovana e contribuivano in modo determinante a plasmarne un’immagine di assoluto splendore in competizione con le grandi corti europee. In questo senso, l’inesauribile fantasia di Giulio Romano ebbe un ruolo determinante nel trasformare Mantova in un avamposto del design cinquecentesco.

Giulio Romano, la Forza delle Cose

Roberto Ferri a Palazzo Pallavicini fino al 12 Marzo 2023

Roberto Ferri è in mostra a Palazzo Pallavicini, a Bologna, dal 20 Ottobre 2022 fino al 12 Marzo 2023. 

La mostra di Roberto Ferri a Bologna incanta i visitatori con i capolavori dell’artista, massimo esponente di una raffinata arte direttamente ispirata dalle opere di Caravaggio.

La mostra Roberto Ferri a Palazzo Pallavicini offre un percorso antologico tra il sacro e il profano mette in luce l’instancabile e meticoloso lavoro del maestro tarantino, dedito al realismo e al simbolismo.

Tra i dipinti esposti, sessanta in totale, compaiono splendide allegorie delle pulsioni umane e trasposizioni sacre delle tensioni dello spirito: nuovamente Ferri attraverso la sensualità e la plasticità del corpo mette in luce le verità più profonde dell’anima dell’uomo e la sua continua e ininterrotta ricerca di senso. 

La meraviglia si sprigiona da opere di grandi dimensioni come “Le delizie infrante”, elaborata messa in scena di un conflitto interiore, oppure “L’amore la morte e il sogno” indagine personificata degli estremi che reggono le fila della vita. L’intenso rapporto di Roberto Ferri con la grafica è ben rappresentato dai disegni esposti, caratterizzati da uno squisito impianto formale intriso di delicato lirismo. Tra la penombra e il silenzio le figure sembrano riproporre un dialogo muto e cadenzato, il cui battito interno sembra riproporre il più antico ritmo vitale dell’uomo: il cardine della ricerca di Roberto Ferri si rivela essere la vita, in tutte le sue infinite e più misteriose sfumature.

Roberto Ferri, San Giovanni

Al tempo di Canova un itinerario umbro a Palazzo Baldeschi fino all’8 Gennaio 2023

Al tempo di Canova, un itinerario Umbro è in mostra a Palazzo Baldeschi, a Perugia. 

In concomitanza con il bicentenario della morte di Antonio Canova, avvenuta il 13 Ottobre 1822, Perugia rende omaggio al maestro con un’esposizione-itinerario che si snoda tra Palazzo Baldeschi e il MUSA, Museo dell’Accademia di Belle Arti. Con “Al tempo di Canova. Un itinerario umbro”, l’ Umbria celebra Canova e organizza il percorso espositivo in ben due sedi, entrambe nel centro storico cittadino.

La mostra Al tempo di Canova. Un itinerario umbro è incentrata sul nucleo dei gessi canoviani conservati al MUSA, museo dell’Accademia di Perugia – tra i quali Le tre Grazie, donate dallo stesso scultore nel 1822 – e valorizza il contesto artistico e culturale entro cui queste opere si inserirono, raccontando un’Umbria inscritta in più ampie dinamiche e in una vivace rete di relazioni.

L’ esposizione è concepita come un viaggio nel tempo, con oltre cento opere che racconteranno “le arti sorelle” ovvero la scultura, l’ architettura e la pittura.

L’itinerario dell’esposizione – reale e ideale – avrà così piccole e grandi “stazioni di posta” intorno ad opere e protagonisti di una stagione culminata nel legame particolarmente influente che Canova ebbe tra il 1812 e il 1822 con l’Accademia di Belle Arti di Perugia, di cui orientò le scelte, appoggiando la nomina di direttori quali Carlo Labruzzi, Tommaso Minardi, Giovanni Sanguinetti.

Antonio Canova, le Tre Grazie

Habitat Le forme e i modi della Natura alla Cassa di Risparmio di Jesi fino all’11 Aprile 2023

Habitat. Le forme e i modi della Natura è in mostra a Palazzo Bisaccioni a Jesi in cui la natura è la protagonista indiscussa: una natura indagata nei suoi aspetti estetici e sociali da grandi artisti del XX e dell’inizio del XXI secolo, che ne hanno ritratto la forza e la bellezza e sono stati testimoni dell’evolversi della percezione che la società ha e ha avuto di essa.

L’esposizione presenta una quarantina di opere, tutte provenienti dalla Collezione Intesa Sanpaolo, di grandi maestri del Novecento – Balla, Piero Marussig, Pablo Picasso – e dell’inizio del nuovo secolo, ognuno dei quali ha lavorato sul tema della natura dandone una personale interpretazione, indissolubilmente legata al contesto di appartenenza dell’artista.

“Habitat. Le forme e i modi della Natura” a cura di Stefano Verri, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi con il coordinamento di Mauro Tarantino, in collaborazione con Intesa Sanpaolo e patrocinata dal Ministero della Cultura e dalla Regione Marche, affronta il tema sfaccettato dell’ambiente in rapporto con l’uomo, nella creazione e definizione dell’habitat in cui viviamo.

Canal Grande, Giorgio de Chirico, 1952

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