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Basquiat fermato dall’FBI: i falsi nell’arte

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Basquiat, sono sue ( almeno fino a prova contraria ) venticinque opere nel mirino dell’FBI.

Arriva da oltreoceano ed è di poche settimane fa la notizia secondo cui alcuni lavori dell’artista americano, esposti in occasione della mostra Heroes and Monster presso l’Orlando Museum of Fine Arts in Florida, non sarebbero autentici.

Si tratterebbe insomma dell’ennesimo caso di falsi nel mercato dell’arte.

Questione di carattere

Sono venticinque le opere in questione, datate 1982 e attribuite al genio del graffissimo americano, ma coinvolte da un’indagine federale portata avanti dall’ FBI.

I dubbi sulla loro autenticità sono infatti sorti in seguito alla perizia di Lindon Leader, industrial designer, che esaminandole si è accorto della presenza su uno dei cartoni alla base di un’opera, di caratteri Univers del marchio Federal Express, entrati in uso solo nel 1994.

Basquiat morì nel 1988, non avrebbe mai potuto usarli.

Jean Michel Basquiat

Il caso Basquiat

Scoppia, inevitabilmente, il caso Basquiat.

Le opere, che dopo essere state esposte negli Stati Uniti, sarebbero dovute arrivare proprio in Italia, sono state requisite.

L’ Orlando Museum of Fine Arts è coinvolto nella indagini solo in quanto testimone ma tra i punti più controversi dell’intera vicenda c’è in realtà l’aspetto economico delle opere.

Queste, secondo la valutazione svolte per conto degli attuali proprietari da Putnam Fine Art and Antique Appraisals, varrebbero – solo se autentiche – cento milioni di dollari.

Basquiat, una delle opere incriminate.

Basquiat: è crimine federale?

Ma è necessario fare un passo indietro rispetto all’ attuale proprietà.

Stando alle prime ricostruzioni, negli anni ’80 un produttore televisivo americano scomparso proprio pochi anni fa, Thaddeus Mumford, avrebbe acquistato le tele direttamente da Basquiat e per di più ad una cifra irrisoria, circa 5.000 dollari.

I quadri vennero poi lasciati per trent’anni in un magazzino fino a che, nel 2012, William Force e Lee Morgan, attuali proprietari, non li acquisirono per 15 mila dollari.

Non sembrerebbe esserci niente di particolarmente sconvolgente fin qui, ma in un intervista ad un agente dell’FBI, prima di morire, Mumford avrebbe negato di aver mai comprato delle opere da Basquiat. Non solo: sarebbe stato costretto, dai proprietari odierni, a firmare delle autentiche in cambio del 10% dei proventi.

Le indagini sono ancora in corso ma se i Basquiat dovessero essere confermati come dei falsi, si tratterebbe di un crimine federale.

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