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Backwards Ahead alla Fondazione Sandretto

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Artsupp

Backwards Ahead è nel programma di mostre a Torino per il 2023.

Torino offre un fitto programma culturale, dalle mostre di arte contemporanea, arte moderna, scultura, fotografia e design.

Noi di Artsupp, vi proponiamo di seguito la mostra Backwards Ahead, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo fino al 26 Febbraio.  

Se vuoi scoprire tutte le altre mostre in programma e in corso Venezia vai su Artsupp.comvedi l’elenco completo delle mostre a Venezia 2023.

La mostra Backwards Ahead è alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo fino al 26 Febbraio 2023.

Backwards Ahead si concentra su un nucleo di lavori parte della Collezione Sandretto Re Rebaudengo che indagano i concetti di tempo, di storia e di prova.

Backwards Ahead mette in discussione la nozione di tempo lineare, grazie all’uso poliedrico di scultura, fotografia e installazioni da parte degli artisti che vi espongono.

La mostra consiste in una riflessione su ciò che è il tempo lineare, sul quale a sua volta si fonda la concezione di storia occidentale. Questa visione considera ciò che è “in avanti/ahead” come una sequenza di avvenimenti senza ritorno e ciò che sta “indietro/backwards” come qualcosa di ricostruibile solo tramite una ricerca continua di prove, tracce storiche o giudiziarie, che dimostrino la veridicità degli eventi.

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Una mostra sul tempo

All’interno di Backwards Ahead le prospettive artistiche abbracciano una temporalità plurale, composta di anacronismi, ciclicità e dimensioni multiple. In questa realtà alternativa, alcuni lavori affrontano la storia alla luce dello statuto effimero del documento, altri producono remake e contraffazioni, altri ancora istituiscono contro-processi.

Il titolo della mostra, Backwards Ahead deriva dall’omonima opera dell’artista Kiran Subbaiah, un’installazione a circuito chiuso che coinvolge chi visita la mostra in un sistema di controllo in differita, che ribalta le coordinate spazio-temporali di chi la attraversa.

Tra gli altri artisti in mostra, si trovano Simon Starling e di Slavs and Tatars che declinano il tempo come ciclo economico-produttivo e come corso destinato a ripetersi in un eterno loop.

Ancora Liz Glynn, Goshka Macuga, Yinka Shonibare si confrontano con la cultura materiale, le politiche istituzionali e la costruzione dell’identità culturale, attraverso la copia, la falsificazione e il re-enactment del passato. Paul Graham, June Crespo, Josh Kline, Andra Ursuţa adottano un registro forense, inseguono indizi e prove, infine espongono o performano le paradossali funzioni degli organi di controllo e di disciplina.

Attraverso le varie prospettive, le opere presentate in Backwards Ahead tracciano moti circolari e obliqui, avanzano e recedono. In questo continuo movimento, rendono reversibile lo scorrere del tempo, notificano appelli e sentenze, reimmaginano i rapporti di forza tra oppressorə e oppressə.

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