Il Narciso di Caravaggio è un dipinto a olio, realizzato tra il 1597 e il 1599, oggi conservato a Palazzo Barberini, a Roma.
L’attribuzione del dipinto per mano di Caravaggio è stata proposta da Roberto Longhi, noto storico dell’arte, sebbene ne fosse stata precedentemente ipotizzata la paternità di altri artisti dell’epoca come ad esempio Orazio Gentileschi, Niccolò Tornili e Spadarino.
Ancora oggi, c’è chi insiste proprio sull’ipotesi di Spadarino come suo effettivo artefice.
Il mito di Narciso
Come suggerisce il titolo stesso, il soggetto del dipinto è Narciso, del quale il mito viene narrato da Ovidio nel terzo libro delle Metamorfosi.
Secondo la leggenda, Narciso era noto per la sua proverbiale bellezza.
Egli, vittima della vendetta di una delle sue tante amanti, la quale invocò l’aiuto della dea Nemesi per punire il giovane colpevole di averla rifiutata, si ritrovò a subire il fascino di se stesso: vedendo infatti la sua immagine riflessa in uno specchio d’acqua si innamorerà follemente di se stesso.
Alla fine, consumato da questo sentimento irraggiungibile, ne rimarrà ucciso.
Nel dipinto conservato a Roma, Caravaggio ritrae il momento che precede la scoperta dell’inganno: infatti, l’immagine che Narciso vedeva nella pozza d’acqua altro non era che la proiezione di sé stesso.
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Il Narciso di Caravaggio: lo schema compositivo
Il Narciso di Caravaggio è realizzato con un’ incredibile dovizia di particolari.
Si notino ad esempio le maniche della camicia che sono realizzate, nella figura specchiata, secondo il loro esatto rovesciamento.
Di particolare rilievo è infatti proprio lo schema compositivo concepito come una carta da gioco: la parte inferiore è speculare a quella superiore come se il tutto fosse stato rovesciato di 180 gradi esatti.
Il ginocchio nudo, al centro del quadro, cattura l’attenzione visiva dello spettatore e l’ampia manica a sbuffo accompagna lo sguardo verso la mano immersa nell’acqua nel tentativo di abbracciare l’immagine di sé.
La bocca del giovane è dischiusa: coincide con l’apice dello struggimento di Narciso che, di lì a poco, muore sulla riva della fonte.
Il Narciso di Caravaggio, dal punto di vista prettamente stilistico rimanda alla pittura lombarda, bresciana a voler essere precisi.
La realizzazione del dipinto è probabilmente avvenuta durante il soggiorno di Caravaggio a Palazzo Madama, allora dimora di Francesco Maria Del Monte, nel periodo in cui a Roma si impongono, a livello artistico, sempre di più allusioni tematiche legate alla mitologia classica.
Nonostante alcuni studiosi sollevino dubbi su chi abbia effettivamente realizzato l’opera, il Narciso di Caravaggio rimane uno dei capolavori dell’arte del seicento e tra le opere più note e apprezzate nella collezione di Palazzo Barberini.