Utopia di Kazumi Yoshida, è al Loggiato San Bartolomeo di Palermo.
La mostra, inaugurata il 3 Giugno, è curata da Paola Nicita.
Utopia porta, per la prima volta in Italia, un’antologia completamente dedicata al maestro giapponese.
Kazumi Yoshida e Palermo
Kazumi Yoshida, Palermo l’aveva già visitata in occasione di Manifesta nel 2018 e, proprio in seguito a quel viaggio, il designer si è detto essere rimasto folgorato dalla città siciliana definendola come un sogno, carico di bellezza, energia e positività.
Il Loggiato di San Bartolomeo, sede scelta per la mostra, accoglie in totale quaranta opere – delle quali alcune appositamente realizzate – tra dipinti, disegni e grandi arazzi.
UTOPIA
L’esposizione prende il titolo da Utopia, la grande tela realizzata da Kazumi Yoshida a New York e completata a Palermo, in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti.
L’opera quindi simboleggia perfettamente il regalo che Yoshida fa a Palermo: è un vero e proprio omaggio alla vitalità e al sogno che l’artista ha percepito visitando la città.
Le opere riempiono di vita e colori gli spazi del Loggiato con gli animali, la natura e le stelle dello zodiaco. Queste in particolare sono disegnate su due grandi arazzi fissati al soffitto realizzati in collaborazione con la Fondazione Antonio Ratti, tra le più prestigiose aziende tessili italiane, celebre per le sue collaborazioni creative con i maggiori artisti del mondo.
L’omaggio a Palermo si ritrova anche nella rappresentazione, in Utopia, di uno dei luoghi simbolo della città, ovvero Piazza della Vergogna.
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La ricerca artistica
La ricerca artistica di Yoshida nasce dal suo slancio vitale, dall’esaltazione del privilegio di appartenere al cosmo e dall’importanza di proteggere la sua bellezza.
L’ artista giapponese crea le sue opere e, in un secondo momento, le traduce in tessuto e carta da parati, o viceversa.
Kazumi Yoshida prende ispirazione dall’arte ma anche dalla natura e dalla moda e nei suoi lavori si percepisce l’influenza di artisti quali Jean Cocteau, Raoul Dufy, Fernand Léger, Marie Laurencin, Picasso e Matisse.
Tra i suoi ultimi lavori una scultura in legno interamente bianca, realizzata per la Cheryl Hazan Gallery di New York, e un fiore di mughetto in porcellana per un evento di beneficenza organizzato dal proprietario di Le Cabinet de Porcelain con l’artista Samuel Mazy.