Il programma di mostre a Torino fino al mese di Aprile include anche Rembrandt incontra Rembrandt ai Musei Reali.
Oggi dedichiamo un approfondimento alla mostra.
Ma se vuoi scoprire tutte le mostre in programma e in corso a Torino vai su Artsupp.com e vedi l’elenco completo delle mostre a Torino 2023 o vai al nostro articolo: Torino: le mostre 2023.
Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria
Rembrandt incontra Rembrandt. Dialoghi in Galleria, è la mostra dedicata al genio olandese ai Musei Reali di Torino.
Definita come una mostra dossier, questa celebra il più grande maestro olandese del Seicento, con un nucleo di ventidue opere tra dipinti, disegni e acqueforti allestita nello Spazio Scoperte della Galleria Sabauda.
In mostra, che andrà avanti fino al 16 Aprile 2023, è visibile La cena in Emmaus del Musée Jacquemart-André di Parigi, in prestito ai Musei Reali.
La cena in Emmaus è messa a confronto con il Ritratto di vecchio dormiente della Galleria Sabauda, incluso nelle collezioni nazionali.
Entrambe le opere sono rappresentative della fase giovanile di Rembrandt e costituiscono esempi della maestria del pittore nell’uso del colore, nella regolazione della luce e nella conversione poetica dei soggetti tratti dalla realtà quotidiana e dalla storia sacra.
Nella tavola della Galleria Sabauda, la figura del vecchio addormentato è immersa in un’oscurità a tratti impenetrabile: soltanto il volto e le mani dell’uomo appaiono in piena luce, rischiarate dalla flebile brace del focolare.
Rembrandt è maestro dei particolari
Non a caso Rembrandt esalta come nessun altro i particolari nelle sue opere, intensificandone l’effetto in modo volutamente irreale.
L’ apparizione di Cristo agli apostoli è costruita proprio sul contrasto tra le tenebre e la luce, che è anche luce mistica, immagine della rivelazione divina.
Nei due dipinti a confronto, la raffigurazione realistica dell’ambiente e dei personaggi, unita all’uso espressivo e simbolico della luce, richiama le innovazioni introdotte da Caravaggio nella pittura sacra nel primo decennio del Seicento, poi adottate anche nelle scuole di tutt’Europa.