Duchamp: Fountain e il ready made

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Marcel Duchamp, genio dell’arte moderna, è l’inventore del ready-made.

Il ready made: di cosa si tratta?

Semplificando ai massimi termini, il ready made consiste nel convertire un qualsiasi oggetto di uso comune, prelevandolo dal suo contesto, in un’opera d’arte senza ulteriori interventi da parte dell’artista.

Fountain da originale del 1917

Fountain è un’opera di ready-made realizzata dall’artista nel 1917.

Purtroppo la versione originale non fu mai esposta al pubblico e andò persa, addirittura per alcuni gettata nella spazzatura.

Ad oggi ne esistono diverse copie, una delle quali esposta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Cos’è la Fontana?

È un comune orinatoio firmato “R. Mutt” e intitolato “Fountain “.

Viene considerata da alcuni storici dell’arte e teorici specializzati una delle maggiori opere d’arte del ventesimo secolo e, senz’altro, l’opera che su tutte rivoluzionò per sempre la concezione dell’arte moderna.

Le leggende sull’origine dell’opera sono diverse.

Si dice che Duchamp acquistò l’orinatoio a New York. Giunto poi nel suo studio, ruotò di novanta gradi l’oggetto e vi scrisse sopra “R. Mutt 1917“.

Secondo un’altra versione, l’opera è il risultato di una collaborazione: Duchamp, in una lettera a sua sorella scrive infatti di aver concepito il ready-made grazie ad una sua amica, che gli inviò l’orinatoio con lo pseudonimo “Richard Mutt”.

Marcel Duchamp, Foto the Art Post Blog.

Perchè Richard Mutt

Proprio la sigla “R. Mutt“, con cui è stata firmata la Fontana, è uno dei più grandi interrogativi non ancora risolti sull’opera.

La firma è stata interpretata da molti studiosi arrivando, ogni volta, a conclusioni diverse.

Ad esempio, alcuni lo collegano al fumetto Mutt and Jeff, altri sostengono invece il riferimento alla parola tedesca “armut”, ovvero “povertà”.

Fu poi lo stesso Duchamp a suggerire che la “R” stesse per “Richard”, che nello slang francese indica un sacco contenente denaro.

Secondo queste indicazioni, la traduzione dell’ opera può essere resa a grandi linee, per un gioco di parole concettuale, come “vitello d’oro scatologico”.

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