Sabine Weiss a Venezia: 200 scatti della prima fotografa donna del dopoguerra

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Fino al 23 Ottobre, la Casa dei Tre Oci a Venezia rende omaggio a Sabine Weiss con la mostra Sabine Weiss. La Poesia dell’istante.

Chi era Sabine Weiss

Sabine Weiss nasce a Saint-Gingolph, in Svizzera, il 23 Luglio del 1924. 

Si avvicina fin da bambina alla fotografia che diventa il suo mezzo espressivo preferito. A 21 anni, nel 1945, mentre vive a Parigi, pubblica il suo primo reportage. 

A partire dal 1950, inizia a lavorare presso Rapho, principale agenzia di stampa francese. Qui avrà modo di collaborare con Doisneau, Boubat, Brihat, Dieuzaide, Brandt, Ken Heyman, Izis, Kertész, Karsh, Lartigue, Ronis, Savitryed Elkoury e Janine Niépce. 

Nel frattempo si dedica alla fotografia di strada, ritraendo scene di vita quotidiana per i quartieri di Parigi

Scompare a Parigi il 28 Dicembre del 2021, all’età di 97 anni.

Ad oggi è riconosciuta come una della massime rappresentanti della fotografia umanista francese insieme a insieme a Robert Doisneau, Willy Ronis, Edouard Boubat, Brassaï e Izis.

Sabine Weiss, Autoritratto

La mostra

La Casa dei Tre Oci di Venezia mette in scena la più ampia retrospettiva mai realizzata finora, la prima in Italia, dedicata alla fotografa.

Sabine Weiss. La Poesia dell’istante, curata da Virginie Chardin, espone oltre 200 fotografie.

La retrospettiva è promossa dalla Fondazione di Venezia, realizzata da Marsilio Arte in collaborazione con Berggruen Institute, prodotta dallo studio Sabine Weiss di Parigi e da Laure Delloye-Augustins, con il sostegno di Jeu de Paume e del Festival internazionale Les Rencontres de la photographie d’Arles.

Bisogna ricordare che Sabine Weiss è stata l’unica fotografa donna, nel periodo del dopoguerra, ad aver sperimentato tutti i campi della fotografia: dai reportage ai ritratti di artisti, dalla moda agli scatti di strada con particolare attenzione ai volti dei bambini, fino ai numerosi viaggi per il mondo

Porte de Saint-Cloud, Parigi, Sabine Weiss, 1950 , Fotografia

La mostra infatti ne ripercorre in maniera accurata la vita e le fasi della ricerca artistica. 

Dai ritratti fotografici scattati a musicisti, scultori e attori: Robert Rauschenberg, Françoise Sagan, Romy Schneider, Ella Fitzgerald, Simone Signoret e Brigitte Bardot, Annette e Alberto Giacometti, fino al racconto sull’ America e New York dove arriva insieme al marito, il pittore Hugh Weiss, nel 1955. 

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L’artista Alberto Giacometti disegna la moglie Annette. Parigi, Francia, Sabine Weiss, 1954, Fotografia

Qui torna la fotografia di strada nei quartieri del Bronx, Harlem, Chinatown e la Ninth Avenue

Dagli Stati Uniti al mondo, con i ricordi dei suoi viaggi in Portogallo, India, Birmania, Bulgaria ed Egitto. 

New York, USA, Sabine Weiss, 1955,  Fotografia

Non è tutto qui. 

Sabine Weiss. La Poesia dell’istante presenta anche opere finora inedite. Si tratta soprattutto della serie scattata dell’inverno tra il 1951 e il 1952 nei manicomi francesi, nel dipartimento dello Cher. 

La fotografa svizzera era profondamente convinta che la fotografia avesse il compito di rappresentare la condizione umana ed è rimasta fedele a questa verità fino alla fine, lasciandoci in eredità scatti incredibilmente autentici.

Colonia familiare per malati mentali, Sabine Weiss, 1951 – 52, Fotografia

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