Le mostre da non perdere fino agli inizi del 2023

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Le mostre imperdibili non finiscono mai. Eccone cinque, in tutt’Italia , fino a Gennaio 2023.

Nino Caruso. Forme della memoria e dello spazio al MIC di Faenza fino al 9 Ottobre 2022

Il Mic, Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, il 28 Maggio ha inaugurato la mostra Nino Caruso. Forme della memoria e dello spazio. La mostra, a cura di Claudia Casali e di Tomohiro Daicho, curatore del MOMAK di Kyoto, con il supporto dell’Archivio Nino Caruso è già stata allestita nel 2020 nei musei giapponesi di Kyoto e Mino, con i quali il MIC di Faenza è coproduttore.

Nino Caruso è stato uno dei più importanti ceramisti, scultori e designer italiani. La sua attività artistica ed espositiva fu ricchissima e vi affiancò quella didattica ed editoriale. 

Ad oggi le sue opere sono esposte in tutto il mondo: alle Galerie Les Champs di Parigi, nella Chiesa Evangelica a Savona, a Marsiglia in Francia,  in Portogallo, presso La Rotunda, a Coimbra, in Spagna a Gijon e in Giappone dove soggiornò per diversi periodi. 

Nino Caruso

Nino Caruso. Forme della memoria e dello spazio espone un centinaio di opere a documentare l’intensa attività di questo protagonista della ceramica.

Segnaliamo inoltre che il Mic di Faenza ha da poco attivato una campagna di raccolta fondi, Un museo per tutti, a supporto dei laboratori didattici per gli studenti e per potenziare i percorsi di visita dedicati alle persone più fragili, con disabilità fisiche e cognitive. 

Scopri il progetto e supporta il MIC!

Luigi Ghirri (non) luoghi alla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi fino al 31 Luglio

Nel trentennale della morte di Luigi Ghirri, la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ospita la mostra Luigi Ghirri (non) luoghi.

La mostra, visitabile fino al 31 Luglio, ha sede presso Palazzo Bisaccioni ed è a cura di Massimo Minini.

Comprende quaranta fotografie provenienti da diverse collezioni private e celebra il fotografo analizzandone la ricerca dal punto di vista delle motivazioni e dei sentimenti attraverso un percorso che ne tocca i punti di interesse e le questioni.

Luigi Ghirri nasce a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, il 5 Gennaio del 1943.

Si avvicina alla fotografia intorno agli anni ’70 e la macchina fotografica diventa immediatamente il mezzo perfetto per saziare il desiderio d’infinito che è in ognuno di noi”. 

Ghirri è stato testimone di anni turbolenti dal punto di vista storico: il dopo guerra, il boom economico e il fermento culturale degli anni ’60. Sviluppa quindi una personalità sensibile ai cambiamenti e desiderosa di conoscenza che riversa nella fotografia. 

Luigi Ghirri (non) luoghi rivela l’attenzione del fotografo emiliano per il cambiamento dell’uomo e del suo modo di vivere nel tempo. Nei suoi scatti c’è anche la periferia che, come anche per Aldo Rossi – noto architetto degli anni 80 e suo grande amico – racchiude forza evocativa di storia e memoria.

Le foto di Ghirri, descrivono un universo a tratti malinconico, incantato, sospeso e romantico, che trova un senso nelle piccole cose, nello stupore e nella meraviglia che scaturisce dal guardare ciò che ci circonda senza il velo dell’abitudine.

Luigi Ghirri

Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura al Museo e Real Bosco di Capodimonte fino al 7 Gennaio 2023

La mostra Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli fino al 7 gennaio 2023 si sviluppa nelle 24 sale del secondo piano del Museo e Real Bosco di Capodimonte, diretto da Sylvain Bellenger. La mostra è curata da Stefano Causa e Patrizia Piscitello.

In esposizione 200 opere provenienti tutte dalle collezioni permanenti del museo.

La mostra celebra il così detto 600 napoletano, riscoperto e definito meno di un secolo fa, dallo storico d’arte Roberto Longhi

Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli è un omaggio anche ai lavori di Jusepe de Ribera , noto ai più con il soprannome di Spagnoletto, uno dei principali esponenti della pittura napoletana e seguace del filone del caravaggismo e poi del tenebrismo. 

Napoli nel seicento, sfruttando la centralità del suo porto e l’affaccio sul mare, era una città crocevia di moltissime culture e la mostra vuole esserne la prova. 

Qui si erano trasferiti numerosissimi artisti stranieri, come Spagnoletto appunto. 

Napoli, di conseguenza, era diventata una delle megalopoli più popolose del mondo esercitando una profonda influenza sulla cultura europea. 

In mostra oltre alle opere di Caravaggio e di Spagnoletto, sono esposti quadri di Mattia Preti, Francesco Solimena, Giovanni Battista Caracciolo, detto Battistello, Luca Giordano e Pacecco de Rosa. 

Flagellazione, Michelangelo Merisi detto Caravaggio

Let’s Get Digital a Palazzo Strozzi fino al 31 Luglio 2022

Palazzo Strozzi si tiene al passo con gli sviluppi nel mondo dell’arte andando incontro agli NFT, acronimo che sta per Non Fungible Tokens. La mostra, Let’s Get Digital, è aperta fino al 31 Luglio 2022. 

Il progetto espositivo porta negli spazi Palazzo Strozzi le opere di artisti digitali internazionali come Refik Anadol, Anyma, Daniel Arsham, Beeple, Krista Kim e Andrés Reisinger.

Non sai cosa sono gli NFT? Te lo spieghiamo noi!

Palazzo Strozzi è solito al confronto con l’innovazione e non si tira indietro rispetto a mostre che possono essere, per certi versi, anche una sfida. 

Let’s Get Digital presenta quindi allo spettatore nuove installazioni digitali ed esperienze multimediali create da artisti che esprimono le nuove e poliedriche ricerche della Crypto Art, basata sul successo degli NFT, certificati di autenticità digitali che stanno ridefinendo i concetti di unicità e valore di un’opera d’arte. 

Let’s Get Digital è espressione dell’ evoluzione e della trasformazione del mondo dell’arte che si spera, grazie all’aiuto della tecnologia, possa diventare sempre più democratica ed accessibile. 

Caro Joe Colombo, ci hai insegnato il futuro. alla GAM di Milano fino al 4 Settembre 2022

Joe Colombo è alla Galleria d’Arte Moderna di Milano con la mostra Joe Colombo ci hai insegnato a vivere

Il designer e architetto italiano, all’anagrafe Cesare Colombo, nasce a Milano il 30 Luglio del 1930 da una famiglia benestante e si avvicina al design abbastanza tardi, iniziando la sua formazione nel campo della pittura e della scultura d’avanguardia. 

A causa della prematura scomparsa del padre deve mettersi alla guida dell’azienda di famiglia dove inizia a conoscere il mondo dell’industria e i materiali utilizzati.

Solo dopo aver venduto l’azienda, qualche anno più tardi, Colombo si dedica completamente all’attività creativa aprendo il suo primo studio a Milano

Caro Joe Colombo, ci hai insegnato il futuro presenta l’evoluzione di Joe Colombo come designer e il costante interesse che ha dimostrato verso il concetto di progresso in tutte le forme. 

L’esposizione parte dalle prime esperienze degli anni ’50, dall’adesione al Movimento Arte Nucleare e la prima progettazione della città nucleare. 

Nastro per Bonacina, Joe Colombo, 1964 
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