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Accademia Carrara: arriva Velázquez dal Museo del Prado

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L’ Accademia Carrara, a Bergamo, è una pinacoteca italiana istituita nel 1796.

Si presenta come un imponente edificio in stile neoclassico, perfettamente inserito nel centro storico della città alta.

L’ Accademia, già casa di un’importante collezione di arte rinascimentale, da oggi accoglie in prestito anche uno degli ultimi capolavori di Velázquez, ovvero La Reina doña Mariana de Austria.


Il fondatore: Giacomo Carrara

L’Accademia nasce per volontà del Conte Giacomo Carrara.

Egli, da appassionato storico dell’arte divenne anche un fervido collezionista e si trovò ad avere per le mani una collezione di opere – tra dipinti e sculture – talmente vasta da dover costruire un edificio apposito che potesse ospitarla. 

All’interno dell’Accademia, il Conte vi istituì anche la Scuola dove si formarono moltissimi artisti dell’epoca, alcuni oggi esposti nel museo come Giuseppe Diotti, Giovanni Carnovali detto il Piccio e Francesco Coghetti.

Accademia Carrara, Bergamo


L’ Accademia Carrara o Museo del Collezionismo

Grazie a Carrara, quindi, la pinacoteca si è distinta fin da subito come una delle più ricche in Italia mettendo a disposizione di tutti una collezione a dir poco invidiabile. Tuttavia, bisogna anche sottolineare il ruolo che ebbero altri collezionisti privati nell’accrescere ulteriormente il prestigio di quest’istituzione. 


Nel corso dei secoli personalità di spicco della storia dell’arte come Guglielmo Lochis, Giovanni Morelli e Federico Zeri hanno donato lasciti sostanziosi all’ Accademia Carrara, con cui tutti loro collaborarono nel corso delle rispettive carriere.

Proprio per questo stretto legame con i collezionisti, l’Accademia riuscì a sopravvivere persino durante le repressioni ecclesiastiche del settecento ed è tutt’ora conosciuta, in maniera quasi affettuosa, come Museo del Collezionismo. 

Accademia Carrara, Bergamo

La collezione

La collezione del museo si compone principalmente di dipinti insieme ad un patrimonio scultoreo che include 134 oggetti per la maggior parte eredità dei collezionisti sopra citati.

Di tele se ne contano invece quasi 1800 tutte firmate dai più grandi nomi dell’arte italiana come Raffaello, Tiziano, Tiepolo, Canaletto, Previati, Guardi, Mantegna e BelliniI capolavori, grazie ad un allestimento realizzato seguendo un preciso ordine cronologico, attraversano ben quattro secoli di storia, dal cinquecento al novecento. 


Si incontrano allora, tra gli altri, la Madonna col Bambino del Mantegna , realizzata tra il 1485 il 1490, il San Sebastiano di Raffaello, proveniente dalla collezione di Guglielmo Lochis e donato al museo nel 1866 e le Nozze Mistiche di Santa Caterina d’Alessandria e Niccolò Bonghi, dipinto di Lorenzo Lotto appartenuto a Giacomo Carrara.

Fino al 28 Agosto inoltre, grazie ad uno straordinario prestito direttamente dal Museo del Prado di Madrid, l’Accademia aggiunge temporaneamente alla sua collezione uno dei più bei lavori di Velázquez, pittore spagnolo tra i più grandi del seicento, dal titolo La Reina doña Mariana de Austria. Si tratta infatti di un maestoso ritratto di Maria Anna d’Asburgo, arciduchessa d’Austria e regina consorte di Spagna realizzato dall’artista negli ultimi anni cinquanta del XVII secolo.

La reina doña Mariana de Austria, Diego Rodríguez de Silva y Velázquez, Olio su tela

L’arrivo dell’opera di Velazquez a Bergamo, ribadisce come l’Accademia Carrara sia un museo di rilievo per la qualità dei capolavori esposti e per come abbia saputo portare un’arte di così eccezionale profilo in città, rendendola protagonista della scena artistica – culturale nazionale e non.

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