Mostre in Italia 2022 : le cinque da non perdere

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Tra le mostre in Italia nel 2022, eccone cinque assolutamente da non perdere, da nord a sud.

Luigi Ghirri e Modena un viaggio a ritroso presso FMAV – Palazzo Santa Margherita fino al 20 Novembre

FMAV Fondazione Modena Arti Visive presso FMAV Palazzo Santa Margherita la mostra Luigi Ghirri e Modena. Un viaggio a ritroso, che si inserisce tra gli eventi che celebrano il grande fotografo a 30 anni dalla sua scomparsa. Luigi Ghirri e Modena ripercorre l’attività del fotografo con oltre sessanta fotografie presenti nella collezione Galleria Civica del Comune di Modena e nella collezione di fotografia della Fondazione di Modena, entrambe gestite da FMAV.

L’esposizione propone un percorso cronologicamente inverso che parte da fotografie della seconda metà degli anni Ottanta fino ad alcune straordinarie vintage print del suo periodo iniziale, tra il 1970 e il 1973. Altri nuclei importanti sono quelli di immagini dedicate al centro storico di Modena.

In mostra anche i volumi, fotografie e documenti d’archivio, alcuni dei quali mai esposti al pubblico, che testimoniano il percorso culturale di Ghirri e l’importanza decisiva della sua attività esercitata a Modena per la cultura della fotografia in Italia.

Case IACP per la Provincia di Roma di Paolo Portoghesi, Luigi Ghirri, 1985, C-print, vintage

Massimo Bartolini Hagoromo al il Centro Pecci fino all’8 Gennaio

Con Massimo Bartolini Hagoromo il Centro Pecci di Prato dedica un’importante mostra all’artista italiano.

Massimo Bartolini Hagoromo presenta una nuova installazione appositamente concepita per gli spazi del museo che guida lo spettatore alla scoperta di opere appartenenti a momenti diversi della sua carriera.

Hagoromo indica il titolo di una nota pièce del teatro Noh giapponese ma anche il titolo di quella che Bartolini considera la sua prima opera matura: all’interno del suo vecchio studio, su un palco illuminato, un musicista improvvisa una musica per sassofono. Una danzatrice reagisce alla musica, muovendosi dentro un parallelepipedo su ruote, che ha le sembianze di una minuscola unità abitativa.

Da questa performance si possono già capire alcuni dei temi e dei caratteri che accompagnano ancora oggi la sua ricerca come la dimensione narrativa, che si sviluppa a partire da omaggi, riferimenti, prelievi di altre storie, opere e biografie; il rapporto con la dimensione architettonica e spaziale; la relazione con la dimensione teatrale e performativa, anche attraverso l’uso del suono e della musica; la delineazione all’interno.

25 aprile 1936, Massimo Bartolini, 2008

SENSORAMA Lo sguardo, le cose, gli inganni al MAN – Museo Provinciale di Nuoro fino al 30 Ottobre

SENSORAMA Lo sguardo, le cose, gli inganni al MAN – Museo Provinciale di Nuoro adotta il modello del Museo delle illusioni con l’obiettivo di mostrare la complessità dei fenomeni cognitivi e il “piacere” di essere ingannati.


Il titolo della mostra SENSORAMA è ispirato al nome di una macchina ideata nel 1957 dal regista statunitense Morton Heilig per testare esperienza sinestetiche nel suo cinema d’esperienza, al fine di amplificare impressioni, oltre che sonore con audio stereofonico, persino tattili, dinamiche e olfattive.


Tornare a guardare, ad allenare gli occhi e a porsi interrogativi sulla verità e non solo della visione è lo scopo di SENSORAMA che, prendendo ispirazione dai padri dell’illusione come René Magritte e Giorgio de Chirico, apre lo spettro alle indagini estetiche più recenti in fatto di percezione e autenticità.

Piazza di Spagna, Liu Bolin, 2018

Isgrò cancella Brixia fino al Museo di Santa Giulia fino all’8 Gennaio

Emilio Isgrò torna a Brescia con un nuovo grande e originale progetto che, fino all’8 gennaio 2023, coinvolgerà i più importanti siti culturali di Brescia: dal Museo di Santa Giulia al Capitolium, dal Teatro Romano al Chiostro rinascimentale, ai giardini del Viridarium.

La mostra Isgrò cancella Brixia intende porre l’accento sul dialogo che s’instaura tra l’archeologia e l’arte contemporanea, tra la storia e il presente, tra la cultura classica e la sua persistenza nel nostro tempo con opere, tutte di dimensioni ambientali, appositamente ideate e realizzate dall’artista per quest’occasione, in stretto dialogo con i suggestivi spazi che le ospitano.

Il complesso del Museo di Santa Giulia ospiterà altri tre episodi del progetto espositivo e ospiteranno un inedito ciclo di dipinti dal titolo Brixia come Atene. Tredici grandi tele dove le pagine illustrate di un libro sulla vita quotidiana di un’antica polis greca sono state cancellate in bianco.

La pigrizia del discobolo, Emilio Isgrò, Acrilico su tela

Carlo Valsecchi Bellum presso la Collezione Maramotti fino al 31 Dicembre

Collezione Maramotti presenta Carlo Valsecchi Bellum, un nuovo progetto artistico commissionato a Carlo Valsecchi.

Bellum racconta il conflitto tra uomo e natura e tra uomo e uomo. L’uso della natura come difesa dall’altro uomo e parimenti la difesa dell’uomo dalla natura. Con la montagna come sua simbolica rappresentazione – espressione naturale estrema e insieme luogo dell’ultima guerra di posizione – il progetto origina da un’esplorazione dei territori e delle costruzioni fortificate del nord-est italiano legati al primo conflitto mondiale, uno degli ultimi momenti nella storia dell’umanità occidentale in cui il destino e l’esperienza dell’uomo erano strettamente connessi all’ambiente naturale, alla sua conformazione, alle sue leggi e al suo controllo.

Attraverso un lavoro durato circa tre anni, Valsecchi ha percorso quelle montagne con il suo banco ottico, dall’inverno alla primavera si è messo in ascolto di quei luoghi per affacciarsi sull’abisso di un conflitto cieco, sublimando nei suoi scatti una realtà cruda in forma spesso astratta, intimamente estetica e assoluta nella sua essenza. Le immagini di Bellum diventano squarci, portali fatti di luce e composizione, sospesi in un tempo senza termine tra silenzio, isolamento e attesa.

Asiago, Vicenza, Carlo Valsecchi, 2020, Fotografia
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