Le mostre a Firenze 2025 ti aspettano!
Per il 2025 la programmazione di mostre a Firenze è intensa: dall’arte contemporanea e i suoi maggiori interpreti passando per l’arte del XXI secolo e la fotografia. Qui alcune delle mostre a Firenze 2025 da visitare in città.
Dagli anni 60 agli inizi del XXI secolo alla Collezione Roberto Casamonti fino al 31 Dicembre 2025
Nel primo anno di apertura ad essere esposti in Palazzo Salimbeni sono stati i capolavori della prima metà del Novecento, accolti con notevolissimo interesse da pubblico e critica. In mostra Dagli anni 60 agli inizi del XXI secolo c’è l’Arte Povera da Penone, Ceroli, Zorio, Merz, Pistoletto, Kounellis, Gilardi, Boetti, Calzolari fino ad arrivare a Pascali. Mentre Biasi, Colombo e Bury, testimoniano l’Arte Cinetica o Programmata. Agnetti e Paolini, l’Arte Concettuale.

Da Vinci Experience alla Cattedrale dell’Immagine fino al 5 Ottobre 2025
Dal 15 marzo 2025 la Cattedrale dell’Immagine di Firenze ospita Da Vinci Experience, mostra immersiva dedicata al maestro del Rinascimento.
Il viaggio attraverso la vita e le opere di Leonardo viene affrontato in 35 minuti di video immersivo suddiviso in sei blocchi tematici: biografia, colore, pittura, ingegneria/anatomia, acqua e aria. Una narrazione che parte dal racconto cronologico della vita del genio e poi si dirama tra gli effetti visivi dei video generativi che affrontano i tanti temi legati a Leonardo.

Giulia Cenci a Palazzo Strozzi fino al 31 Agosto 2025
A Palazzo Strozzi si trova, fino al 31 Agosto, una spettacolare mostra personale di Giulia Cenci dal titolo “the hollow men” nel palazzo rinascimentale. Le sue opere mettono in discussione gerarchie e confini, proponendo scenari in cui ogni elemento sembra oscillare tra riconoscibilità e alterazione.

Salvatore Ferragamo 1898 – 1960 fino al 6 Aprile 2026 al Museo Ferragamo
Fino al 6 Aprile 2026, il Museo Ferragamo presenta Salvatore Ferragamo 1898 – 1960. Sono trascorsi cent’anni da quando Salvatore Ferragamo, nel 1923, aprì il primo negozio a Hollywood, di fronte al Grauman’s Egyptian Theater, confermando il successo raggiunto negli Stati Uniti, dove era emigrato nel 1915
Quindi il progetto odierno rappresenta la sintesi di un’indagine a ritroso non solo sull’operato e la vita di Salvatore Ferragamo ma anche sul ruolo del museo aziendale e sulla pratica curatoriale che lo accompagna. Si avvale di nuovi snodi che da un lato mettono in luce il contributo di Ferragamo alla rinascita dell’artigianato e alla definizione del Made in Italy nel dopoguerra, dall’altro evidenziano come il design italiano, espresso anche grazie alle calzature di Ferragamo, si basi sul connubio vincente fra tradizione decorativa e artigianale, funzionalità e innovazione tecnologica.
