La vita, l’uomo, le opere, la grandezza ma anche l’attualità di Gioachino Rossini, genio pesarese, raccontati in due Atti e un Intermezzo, come un’opera lirica!
“Era un genio in fuga. / Dal suo tempo, dalla mediocrità, / dalla rivoluzione, / dalla musica del futuro, / dalla sua terra, dalle ovvietà, / dai pedanti, dalla modernità. / E ovviamente, come tutti, / da se stesso.” Il ritratto in versi di Alessandro Baricco presenta Rossini invitandoci a varcare la soglia del museo e a scoprire il suo mondo.
Culla di Gioachino (addì 29 febbraio 1792) e dal 2017 Città Creativa Unesco della Musica, Pesaro ha dedicato al genio il primo e unico Museo Nazionale Rossini che ha inaugurato nel 2019, nell’ambito delle celebrazioni “Rossini 150”, a Palazzo Montani Antaldi, poco lontano dal Teatro Rossini. Un grande progetto voluto dal Comune di Pesaro, realizzato in partnership con la Fondazione Cassa di Risparmio – proprietaria del palazzo – e grazie al sostegno del Mibact e della Regione Marche.
Metafora musicale della sua intensa vita, l’affascinante percorso in dieci sale, segue le tappe biografiche del compositore e la sua sconfinata produzione operistica e musicale, ambientate di volta in volta nel contesto storico, tra luoghi e personaggi: le origini, la famiglia e gli amori, i maestri, gli impresari e ancora, cantanti, politici, regnanti. Il museo è la narrazione di un lungo viaggio artistico e sentimentale, unico nel suo genere. Un’epopea che attraversa i movimenti culturali dell’Europa tra Settecento e Ottocento e si perpetua nell’attualità.
L’Overture è la Sala degli Specchi, con il pregiato pianoforte Playel appartenuto al maestro, restaurato e a disposizione per essere suonato non appena potranno ripartire incontri, conferenze e concerti.
Inizia il I Atto e si assiste alla nascita e agli esordi di Rossini, alla sua ascesa e ai viaggi in Italia: infanzia e formazione, i primi passi a Pesaro, il trasferimento con la famiglia a Bologna, fino all’esordio a Venezia con “La cambiale di matrimonio”. Dopo i primi successi, il soggiorno napoletano (1815-1822), come direttore musicale del Teatro San Carlo, e nello stesso periodo le licenze da Napoli in cui si racconta il suo breve ritorno a Pesaro e i debutti a Roma e a Milano. Nel 1822 si sposa in prime nozze con la soprano e compositrice spagnola Isabella Colbran, già amante dell’impresario teatrale Domenico Barbaja, e per lei Rossini scriverà le parti più importanti delle sue opere partenopee.
A seguire un Intermezzo, dove sostare e ammirare comodamente le video proiezioni di celebri edizioni del Rossini Opera Festival che documentano opere memorabili come il “Barbiere di Siviglia”, la “Cenerentola”, “La gazza ladra”. A 30 anni Rossini ne aveva già composte una trentina ed era ormai famoso in tutta Europa.
Quindi il II Atto, con il racconto della maturità: i viaggi tra Vienna e Londra (1822-1824), il primo soggiorno a Parigi (1825-1830) con l’incarico di direttore del Théâtre-Italien e la produzione di opere teatrali. Conosce Olympe Pelissier, modella e colta cortigiana francese, che diventa la sua seconda moglie nel 1846, dopo la morte di Isabella. Rientra in Italia tra Bologna e Firenze ma dal 1855 torna e resta in Francia creando musica fino alla morte, giunta il 13 novembre 1868 nella sua villa di Passy, quartiere parigino.
In una suggestiva ambientazione neoclassica, il racconto si snoda sala per sala, ognuna con pareti diversamente colorate e soffitti dipinti con temi mitologici, magnificamente conservati, dove sono allestiti quadri, busti, cimeli, spartiti originali, libretti, scenografie, costumi, corredati da pannelli retroilluminati che raccontano attraverso le immagini il contesto storico e postazioni con contenuti multimediali realizzati da Holden Studios. Documenti e materiali sonori e visivi straordinari, ordinati scientificamente con il contributo della Fondazione Rossini.
Alla fine del percorso, per via delle norme di sicurezza sanitaria, al momento non sono accessibili la sala audio e video, dove appena possibile si potrà tornare a godere le opere rossiniane in una dimensione relax, e altre postazioni interattive tra cui la visita virtuale in 3d al Tempietto Rossiniano del Conservatorio Rossini.
Il Museo Nazionale costituisce infatti la punta di diamante del tour rossiniano di Pesaro che, oltre al Teatro Rossini e al Tempietto comprende Casa Rossini, Palazzo Mosca – Musei Civici, Palazzo Olivieri e la Biblioteca della Fondazione Rossini (situata al piano terra dell’edificio). La vocazione del museo è innanzi tutto divulgativa e si traduce in un ricco programma di visite guidate e teatralizzate al pubblico, ma anche didattica con visite e attività specifiche per le scuole. Attività curate da Sistema Museo che in questa fase di limitazioni alle uscite delle classi, ha messo in campo una serie di proposte on line e in streaming.
Il museo è nato altresì per dialogare con la musica di tutti i tempi, a cui sono dedicati eventi e mostre temporanee per il pubblico di ogni età. Dopo la mostra “Wall of Sound”, con le celebri fotografie di pop star di Guido Harari, con cui ha inaugurato, ora prosegue la rassegna “NOI. Non erano solo canzonette”, la nostra storia raccontata attraverso la grande musica d’autore, prorogata e visitabile fino al 28 febbraio (anche a Palazzo Mosca – Musei Civici).