Ghirri : le mostre nel trentennale dalla scomparsa

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Luigi Ghirri nasce a Fellegara di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, il 5 Gennaio del 1943: un periodo storico questo estremamente delicato grazie al quale Ghirri vede il mondo mutare in pochi anni, dal dopo guerra al boom economico e al conseguente fermento culturale degli anni ’60.

Sviluppa così una personalità sensibile ai cambiamenti e desiderosa di conoscenza. La fotografia diviene in poco tempo il mezzo per guardare a fondo le cose, conoscerne l’origine e il divenire.

Le sue fotografie sono rigorosamente a colori perché la realtà – sosteneva – non è in bianco e nero.

Ad oggi Ghirri è considerato uno dei più importanti fotografi italiani del secondo Novecento.

Quest’anno, in occasione del trentennale della sua scomparsa avvenuta il 14 Febbraio del 1992, moltissimi musei e istituzioni culturali hanno deciso di rendergli omaggio.

Ritratto di Ghirri, Luigi Ghirri, 1989, Fotografia

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Vedere Oltre: l’Emilia Romagna celebra Ghirri

Reggio Emilia insieme a Modena e Parma, organizza Vedere Oltre: un ricco palinsesto di eventi e mostre celebrativi della sua carriera.

Il Palazzo dei Musei a Reggio Emilia mette in mostra “In scala diversa. Luigi Ghirri, Italia in Miniatura e nuove prospettive” fino all’ 8 Gennaio 2023.

Curata da Joan Fontcuberta assieme a Matteo Guidi e Ilaria Campioli, la mostra si focalizza sul tema dell’Archivio, basandosi anche sulla recente operazione di rinnovamento degli spazi espostivi del museo sede della mostra, ideati dall’architetto Italo Rota.

Ghirri rimase colpito dal parco dell’ Italia in Miniatura, inaugurato a Viserba di Rimini il 4 luglio del 1970. Grazie alle miniature in scala lì riprodotte, dei capolavori artistico-architettonici e paesaggistici italiani, il fotografo ritrovò molte delle questioni concettuali ed estetiche su cui era al lavoro in quegli anni: l’illusione e il trompe-l’oeil, la distanza fra la realtà e la sua rappresentazione, la comparsa di una natura artificiale, il consumo della realtà turisticizzata, lo sguardo dello spettatore e la sua voracità scopica e, soprattutto, i paradossi derivanti dai processi di riduzione in scala, secondo un meccanismo che accomuna le miniature del parco alla fotografia stessa. 

Rimini , Luigi Ghirri, 1977 , Fotografia

A Jesi i (non) luoghi di Ghirri

Anche a Jesi, in provincia di Ancona, la mostra “Luigi Ghirri (non) luoghi” espone le fotografie del maestro.

L’evento, prolungato fino al 4 Settembre, ha sede nella rinascimentale sede di Palazzo Bisaccioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ed è a cura di Massimo Minini:  quaranta fotografie provenienti da collezioni private che analizzano la ricerca fotografica di Ghirri dal punto di vista delle motivazioni e dei sentimenti attraverso un percorso che ne tocca i punti di interesse e le questioni.

Il percorso prosegue con le sezioni dedicate ai luoghi, ai volti del tempo, ai non luoghi, all’arte e in fine ad Aldo Rossi, architetto e accademico italiano con il quale condivise l’interesse per la periferia come luogo evocativo di storia e memoria in cui l’uomo abita, si muove e sperimenta i cambiamenti del vivere. 

Marina di Ravenna, Luigi Ghirri, 1972, stampa cromogenica da negativo

Alla Venaria Reale il Paese dei Balocchi

Ghirri arriva anche in Piemonte, più precisamente a Torino alla Venaria Reale, nell’ambito della mostra Foto in Gioco! Un racconto di 18 fotografi italiani ideata da Giangavino Pazzola, curatore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

Centoventi fotografi, sia a colori che in bianco e nero, che hanno come soggetto persone di tutte le età intente a praticare diverse attività ludiche, oltre ad abitudini, professioni e luoghi che hanno delineato una nuova relazione delle persone con il concetto di tempo libero.

Di Ghirri è qui esposta l’opera “Il paese dei Balocchi”, foto scattata a Modena nel 1974.

“Il paese dei Balocchi”, foto scattata a Modena 1974

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