Storia, arte, architettura, bellezza. Il Palazzo Ducale di Pesaro, il più importante edificio rinascimentale della città, è un gioiello da scoprire e lo si può fare partecipando alle visite guidate organizzate da Sistema Museo.
Sede storica della Prefettura di Pesaro e Urbino, da giugno scorso il palazzo è entrato a far parte del circuito Pesaro Musei ed è ora fruibile dal pubblico grazie all’accordo intercorso con l’Agenzia del Demanio, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche-Ancona, e il Comune di Pesaro.
Le esperte guide turistiche, abilitate con patentino regionale, accompagnano i visitatori illustrando le meraviglie del monumento e raccontando la storia delle signorie di Pesaro dal XIII al XVII secolo; prima, residenza dei Malatesta e degli Sforza – la facciata si deve ad Alessandro Sforza nel XV secolo – la dimora passa quindi ai della Rovere, duchi di Urbino e Pesaro tra il 1523 circa e il 1621, e si deve a loro la ristrutturazione e l’ampliamento dell’edificio fino alle attuali dimensioni.
Si viene accolti nel Cortile d’onore per poi accedere al salone al primo piano, che fa da anticamera agli appartamenti ducali, e qui si ammira il camino cinquecentesco opera dell’architetto Bartolomeo Genga, sormontato da un fregio in stucco di Federico Brandani.
Nell’appartamento della Duchessa si trovano altri due bei camini, sempre del Brandani, e sulle pareti decori in cui si riconoscono foglie e rami di quercia intrecciati, simboli rovereschi, e le iniziali G.V. Dux (Guidobaldo Duca). Magnifico l’adiacente ‘Bagno di Lucrezia Borgia’ – confuso con il nome di Lucrezia d’Este moglie del Duca Francesco Maria II della Rovere – affrescato con finissime grottesche e figurine mitologiche, ad opera di pittori attivi a Villa Imperiale; e altrettanto spettacolari gli appartamenti del Duca, dove le decorazioni dei soffitti, disegnate dal Genga, sono arricchite da segni zodiacali e animali mitici e araldici, e soprattutto conchiglie e creature marine, in omaggio a Vittoria Farnese, moglie di Guidobaldo II, identificata con Venere, la dea nata dal mare.
Risale all’epoca sforzesca il grande Salone Metaurense, di ben 600 mq.; il soffitto venne però modificato dai successori, prima dal Duca Guidobaldo II e poi dal figlio Francesco Maria II, facendo inserire nei cassettoni lignei le imprese di famiglia, ognuna richiamata da un motto.
Nel percorso ci sono altresì i saloni di rappresentanza, arredati con pregiati mobili d’epoca messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, i cui soffitti sono stati ricostruiti e affrescati da Romolo Liverani nella seconda metà dell’Ottocento; e le altre corti: oltre al Cortile d’onore all’ingresso, il Cortile della caccia e soprattutto il ‘Giardino segreto’ progettato da Bartolomeo Genga. La loggia, risalente al 1530 circa, si deve a Francesco Maria I e agli affreschi lavorarono gli artisti manieristi Camillo Mantovano, Raffaellino del Colle e Francesco Menzocchi. Grazie al restauro eseguito dalla Soprintendenza nel 1989, l’ambiente si mostra oggi in tutto il suo splendore con le lunette a ‘boscarecce’, che richiamano quelle simili a Villa Imperiale, e con le scene allegoriche nella volta, a celebrare le gesta del Duca protettore delle arti, dell’architettura nonché condottiero valoroso.
Le visite guidate sono prenotabili tutto l’anno ogni sabato alle ore 10, con durata di 1 ora e mezzo, e il martedì e il giovedì alle ore 16 (in estate da giugno a settembre secondo turno alle 16.45), con visita breve di 45 minuti che comprende il Cortile d’onore, il Cortile della caccia, il Salone Metaurense e il ‘Giardino segreto’. Si accede con il biglietto unico Pesaro Musei (valido per Palazzo Mosca – Musei Civici, Museo Nazionale Rossini, Casa Rossini e Area Archeologica di via dell’Abbondanza).
Per informazioni e prenotazioni palazzoducale@pesaromusei.it
T 0721387541 Palazzo Mosca – Musei Civici
T 07211922156 Museo Nazionale Rossini
www.pesaromusei.it