Le mostre a Firenze 2025 ti aspettano!
Per il 2025 la programmazione di mostre a Firenze è intensa: dall’arte contemporanea e i suoi maggiori interpreti passando per l’arte del XXI secolo e la fotografia. Qui alcune delle mostre a Firenze 2025 da visitare in città.
Dagli anni 60 agli inizi del XXI secolo alla Collezione Roberto Casamonti fino al 31 Dicembre 2025
Nel primo anno di apertura ad essere esposti in Palazzo Salimbeni sono stati i capolavori della prima metà del Novecento, accolti con notevolissimo interesse da pubblico e critica. In mostra Dagli anni 60 agli inizi del XXI secolo c’è l’Arte Povera da Penone, Ceroli, Zorio, Merz, Pistoletto, Kounellis, Gilardi, Boetti, Calzolari fino ad arrivare a Pascali. Mentre Biasi, Colombo e Bury, testimoniano l’Arte Cinetica o Programmata. Agnetti e Paolini, l’Arte Concettuale.
Salvatore Ferragamo 1898 – 1960 al Museo Ferragamo fino al 24 Aprile 2025
Il Museo Ferragamo di Firenze, per celebrare i cento anni dall’inaugurazione del primo negozio Ferragamo a Hollywood, apre la mostra Salvatore Ferragamo 1898-1960, ripercorrendo la storia del grande artigiano e ricordando la prima esposizione retrospettiva su Salvatore Ferragamo presentata nel 1985 a Palazzo Strozzi e in altre prestigiose sedi.
Salvatore Ferragamo 1898-1960 è quindi un percorso a ritroso nella memoria, un’indagine sul ruolo del museo e sulla pratica curatoriale che lo accompagna.
DRIFT: Shy Society a Palazzo Strozzi fino al 26 Gennaio 2025
A Palazzo Strozzi si trova, fino al 26 Gennaio, una spettacolare installazione site-specific dal titolo “Shy Society” nel cortile rinascimentale realizzata dal duo olandese DRIFT, celebre per installazioni, opere e progetti performativi che uniscono arte e tecnologia.
Helen Frankenthaler: Dipingere senza regole
Fino al 26 gennaio 2025, la Fondazione Palazzo Strozzi presenta anche Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole, grande mostra che celebra una delle artiste più importanti del XX secolo, la cui rivoluzionaria ricerca nella pittura è esplorata attraverso opere della sua produzione tra il 1953 e il 2002 in dialogo con dipinti e sculture di artisti contemporanei, tra cui Jackson Pollock, Morris Louis, Robert Motherwell, Kenneth Noland, Mark Rothko, David Smith, Anthony Caro e Anne Truitt.