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L’astrazione fotografica approda al Museo Benedetto Robazza

Inaugurata online Sabato 21 Novembre 2020, la mostra fotografica Earthen Landascape – Paesaggi di Terre sfida la chiusura forzata dei luoghi della cultura ponendosi l’obbiettivo di accompagnare virtualmente la comunità dei Castelli Romani alla scoperta del ricco panorama della fotografia contemporanea.

L’esposizione, a cura del Museo Benedetto Robazza, propone in due sezioni distinte ma ben compenetrate gli immaginifici paesaggi fotografici dell’architetta Elena De Santis insieme ad alcune delle sue “terre”.

Le suggestioni visive del progetto ma.terra studio

Le fotografie nascono nell’ambito del progetto architettonico ma.terra studio, entro cui l’artista ha creato una raccolta di immagini elaborate durante il processo di trasformazione della materia terra: vengono esplorati ed indagati gli aspetti sensoriali e l’esperienza tattile, olfattiva e percettiva legata a questo materiale apparentemente povero. I suoi lavori stimolano l’osservatore ad immaginare paesaggi naturali, architetture effimere: essi sono “suggestioni” visive che invitano a proiettarsi in realtà concrete ed intangibili, mondi lontani e luoghi dell’inconscio. Il materiale terra è perfetto per essere plasmato e questi lavori intendono lasciare libero l’osservatore di percepire il “paesaggio”, la forma, lo spazio che più si sente vicino. I paesaggi di terre raccontano la bellezza della natura nella sua essenzialità e nel suo essere intimamente legata all’uomo. Fotografia, artigianato e architettura si fondono insieme in questa mostra per raccontare la bellezza del materiale terra nelle sue forme costruttive e artistiche.

Ma.terra è uno studio che nasce dopo alcuni anni di sperimentazioni artistiche con ma.teriali naturali, nel particolare la terra, e vuole raccontarne la bellezza e le potenzialità espressive. Il nome, riflette sulla duplicità del significato della parola ‘Ma’, che in Hindi significa Madre, madre terra, una creatura da amare e rispettare, e la parola ‘materiale’, ‘materia’. 

“Noi uomini veniamo dalla terra, ci nutriamo grazie ad essa, e torneremo terra un giorno. La terra parla dell’uomo, delle sue origini, ed è incredibile scoprirne il profondo significato. La terra siamo noi”, ci dice l’artista lanciando così un monito allo stesso tempo ambientalista e spirituale.

Il grande “dizionario paesaggistico” a cura dei visitatori

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